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Omicidio Lamezia Terme, svolta nel caso: fermato l’ex marito della compagna della vittima

È stato fermato il presunto assassino di Angelo Pino, l’agente di polizia penitenziaria cinquantaduenne in congedo ucciso la scorsa notte a Sambiase di Lamezia Terme. Si tratta di un cinquantaquattrenne, ex marito della compagna della vittima. Dopo aver pedinato la donna, avrebbe sparato tre colpi contro Pino.
A cura di Susanna Picone
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È a una volta il caso dell’omicidio di Angelo Pino, cinquantaduenne ex agente della polizia penitenziaria in congedo ucciso la scorsa notte a Sambiase, frazione di Lamezia Terme. I carabinieri hanno fermato a poche ore dal delitto il presunto assassino: si tratta di G.G., lametino di cinquantaquattro anni, ex marito della compagna delle vittima. Secondo le indagini dei militari, il presunto assassino avrebbe prima pedinato la donna, poi si sarebbe presentato davanti casa della vittima che stava rincasando. A quel punto avrebbe sparato tre colpi con una pistola illegalmente detenuta colpendo l’ex agente al petto. Il cadavere di Angelo Pino è stato trovato al posto di guida dell’auto della vittima. Il movente del delitto sarebbe da ricercare in contrasti tra i due per questioni di carattere sentimentale. Pare che l’uomo fermato non avesse mai accettato la separazione dalla ex moglie che aveva iniziato una relazione con Pino. La Procura di Lamezia ha emesso un decreto di fermo nei confronti del cinquantaquattrenne e i dettagli che hanno portato al fermo saranno resi noti domani mattina in una conferenza stampa presso la caserma del gruppo Carabinieri di Lamezia Terme.

L’ex agente freddato in auto con almeno tre colpi di pistola – Angelo Pino era celibe e aveva lavorato in varie carceri della Calabria prima di andare in congedo anche per motivi di salute. I Carabinieri, per accertare il movente dell'omicidio, hanno subito iniziato a scavare nella vita privata della vittima. L'omicida, secondo quanto ricostruito, avrebbe sparato mentre era in piedi all'esterno dell'auto della vittima, che è stata trovata col finestrino lato guida abbassato. Circostanza che avrebbe consentito al killer di infilare il braccio nella vettura e sparare contro Pino a bruciapelo. I bossoli dei colpi sono stati trovati nell'abitacolo.

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