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Omicidio di Samira, prima di sparire la donna temeva che il marito volesse avvelenarla

Un episodio sconcertante è venuto alla luce in questi giorni. Sei mesi prima della scomparsa di Samira dal Padovano, la figlioletta di 4 anni era stata ricoverata in ospedale per un’avvelenamento da farmaci. La piccola aveva bevuto accidentalmente una tazza di tè in cui il padre aveva versato del medicinale. Samira aveva rivelato alla madre di temere che il té drogato fosse destinato a lei.
A cura di Angela Marino
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Un giorno di quasi sei mesi fa, la figlioletta di quattro anni di Samira El Attar è stata coppia è stata ricoverata in ospedale per un avvelenamento e sottoposta a lavanda gastrica. La piccola, come ha segnalato immediatamente il padre, Mohamed Barbri, oggi indagato per omicidio e occultamento di cadavere, ai medici aveva ingerito accidentalmente una medicina che lui aveva versato in tazza di tè. L'infuso, ha precisato in ospedale, lo aveva preparato per sé, ma poi tornato a casa si è liberato immediatamente della bottiglietta del farmaco che avrebbe dovuto assumere.

Samira El Attar come Roberta Ragusa?

Sconvolta dall'episodio, Samira aveva rivelato a sua madre di sospettare che quella tazza di tè fosse destinata a lei. Secondo Samira, suo marito avrebbe voluto sedarla per ave accesso indisturbato al suo cellulare. L'episodio ha ricordato a quanti seguono la vicenda della mamma scomparsa, lo strano incidente accaduto a Roberta Ragusa, prima che sparisse, quando il marito Antonio Logli le era ‘caduto' addosso da una scala. "Mi ha quasi ucciso – rivelò all'amica – ma non l'ha mica fatto apposta – aggiunse sarcastica".

La gelosia e quell'app sul telefonino

Nel caso di Samira, quello che emerse è una gelosia ossessiva da parte del marito, tanto da controllarle i messaggi con un'app installata sul telefonino. A questo sarebbe arrivato, secondo i parenti di Samira El Attar, suo marito Mohamed Barbri. "Samira – ha spiegato uno zio a ‘Chi l'ha visto' – era una donna allegra, integrata, che amava vivere all'occidentale". Samira, però, è scomparsa senza lasciare traccia lo scorso 21 ottobre, lasciando quella figlioletta che amava sopra ogni cosa. Una traccia, invero, è stata ritrovata nei campi a pochi metri dal casolare dove la donna viveva con la famiglia. Si tratta di una scarpa nera e di un portachiavi ritrovati una settimana fa proprio da Mohamed che li ha consegnati ai carabinieri indicandoli come oggetti appartenenti sicuramente alla moglie.

Quegli oggetti seminati sulla strada portano al corpo?

Proprio ieri è avvenuto l'ennesimo colpo di scena. Dopo che si era diffusa la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati, Barbri ha fatto ritrovare un altro oggetto appartenuto alla moglie, una catenina d'oro strappata. Il corpo, o altre tracce di lei, lascia intendere, potrebbe trovarsi nella stessa zona, nelle cascine abbandonate nei campi di Solesino. Come fa Moahamed a saperlo, è la domanda che si sono posti quanti in questi giorni seguono la vicenda. Il ritrovamento, in particolare, ha fatto riaffiorare alla memoria quello del cellulare di Sarah Scazzi avvenuto, nel 2010, per mano dello zio Michele Misseri, che poi si scoprì coinvolto nel caso. Nel caso di Avetrana al ritrovamento del cellulare seguì quello del corpo della ragazzina. Anche in questo caso, come profetizzato da Barbri, sta per venire alla luce un cadavere?

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