Omicidio di Capodanno a Udine, arriva l’esito dell’autopsia: com’è morto Ezechiele Mendoza Gutierrez

Un'arma bianca atipica gli ha trapassato il collo recidendo in maniera netta la carotide e la giugulare. Ezechiele Mendoza Gutierrez, 31enne italiano di origine dominicane, ucciso a Udine la mattina di Capodanno, è morto così secondo quanto risulta dall'autopsia eseguita oggi dal medico legale Antonello Cirnelli alla presenza dei periti nominati dalla famiglia della vittima e di quelli dell'indagato, il dominicano Anderson Vasquez Dipres, di 34 anni.
Quest'ultimo ha confessato l'assassinio pur spiegando di aver inferto un solo colpo, una sorta di autodifesa di fronte all'avvicinarsi minaccioso di Gutierrez. Dichiarazioni che tuttavia non coincidono con quanto emerso dall'esame autoptico: gli esperti nominati dai congiunti del 31enne hanno evidenziato, infatti, come siano evidenti non solo i segni del primo colpo andato a segno sul mento, ma anche il taglio netto all'altezza del collo e ferite da difesa nella zona del gomito. Queste sarebbero provocate almeno da un secondo fendente.
Al contrario i periti di Dipres hanno spiegato come dall'autopsia sarebbe emersa la compatibilità con la dinamica riferita dall'indagato: un unico colpo che ha centrato la vittima, finendo con recidergli il collo probabilmente con il gambo del bicchiere che si è spezzato nella colluttazione.

Dalle indicazioni fornite dai numerosi presenti alla festa di capodanno alla quale erano presenti i due uomini era emerso chiaramente che vi era stata una lite nella veranda del locale da ballo al culmine della quale Dipres aveva colpito Gutierrez con un bicchiere.
C'è da dire che l'omicida si trovava in regime di detenzione domiciliare. Per questo, oltre all'accusa di omicidio volontario, gli è stato contestato anche il reato di evasione.
Secondo la versione fornita dal dominicano, c'era una conoscenza superficiale con la vittima legata a comuni frequentazioni amorose.