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Omicidio Cocò, ucciso a 3 anni: confermato in appello l’ergastolo per i due assassini

È stata confermata in appello la condanna all’ergastolo per Faustino Campilongo, di 42 anni, e Cosimo Donato, di 41, imputati per l’omicidio di Nicolas “Cocò” Campolongo, il bambino di tre anni ucciso il 16 gennaio del 2014 a Cassano allo Jonio. Nella stessa occasione furono assassinati il nonno del piccolo, Giuseppe Iannicelli, e la compagna marocchina di quest’ultimo, Ibtissam Touss.
A cura di Davide Falcioni
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È stata confermata in appello la condanna all'ergastolo per Faustino Campilongo, di 42 anni, e Cosimo Donato, di 41, imputati per l'omicidio di Nicolas "Cocò" Campolongo, il bimbo di tre anni assassinato il 16 gennaio del 2014 a Cassano allo Jonio. Nella stessa occasione furono uccisi il nonno del bambino, Giuseppe Iannicelli, e la compagna marocchina di quest'ultimo, Ibtissam Touss. I cadaveri carbonizzati delle tre vittime vennero trovati all'interno dell'automobile incendiata di Iannicelli. La sentenza dei giudici della Corte di assise di appello di Catanzaro è arrivata questa sera. Nel dibattimento la pubblica accusa è stata rappresentata dal sostituto procuratore generale Salvatore Di Maio. Dopo l'uccisione del piccolo Cocò, ci fu la visita il 21 giugno di quello stesso anno di Papa Francesco a Cassano. In quell'occasione il Papa scomunico tutti i mafiosi.

Come è stato ucciso Nicolas "Cocò" Campolongo

Stando a quanto emerso nel corso delle indagini e poi nei processi di primo e secondo grado le tre vittime vennero freddate a colpi di pistola e i loro corpi, chiusi in un'auto, dati alle fiamme per eliminare ogni traccia dei killer. Una morte riservata ai capi e infatti, Iannicelli, era l'uomo della droga che si divideva il monopolio dello spaccio tra Firmo, Lungro ed Acquaformosa con la famiglia Abruzzese, gli' Zingari'. L'uomo era consapevole di essere a rischio, tanto che raramente si muoveva senza portare con sé la fidanzata e il ‘bambino', il piccolo Cocò, di fronte al quale era sicuro che non gli avrebbero mai sparato. Falso. Perché i due killer che hanno affiancato l'auto e che l'hanno costretta a fermarsi davanti al casolare, non si sono fatti scrupoli a trucidarlo di fronte a un bambino  di tre anni e a eliminarlo come qualsiasi testimone.

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