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Omicidio Aosta, Sohaib Teima condannato a 6 mesi di carcere e 10 anni di divieto di ingresso in Francia

È stato condannato a sei mesi di carcere e divieto di ingresso in Francia per 10 anni per maltrattamenti Sohaib Teima, il 21enne di Fermo di origine egiziana sospettato dell’omicidio della compagna Auriane Nathalie Laisne, trovata morta a La Salle (Aosta): “Lei era la sua cosa, il suo oggetto”.
A cura di Ida Artiaco
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Da sinistra, la chiesa dove è stato trovato il corpo di Auriane Laisne e il 21enne Sohaib Teima.
Da sinistra, la chiesa dove è stato trovato il corpo di Auriane Laisne e il 21enne Sohaib Teima.

Sei mesi di carcere e divieto di ingresso in Francia per 10 anni. È questa la sentenza arrivata nelle scorse ore nei confronti di Sohaib Teima, il 21enne di Fermo di origine egiziana sospettato dell'omicidio della compagna Auriane Nathalie Laisne, 22enne di Lione, trovata morta il 5 aprile scorso nella cappella diroccata di Equilivaz, a La Salle in Valle d'Aosta.

Il giovane è stato condannato nell'ambito del processo per violenza domestica e minacce che si è svolto presso il tribunale di Grenoble dopo che proprio la giovane vittima nel dicembre 2023 lo aveva denunciato per maltrattamenti.

In tribunale la difesa ha negato ogni violenza, soffermandosi sul profilo della vittima che lavorava in un night austriaco come ballerina e arrivando a mostrare fotografie in biancheria intima. Attoniti, i familiari presenti in aula: la madre, il padre e il fratello minore della 22enne.

Sulla destra: Auriane Nathalie Laisne.
Sulla destra: Auriane Nathalie Laisne.

Contro la strategia difensiva il pubblico ministero ha presentato tre certificati medici e due denunce per dimostrare i maltrattamenti subiti dalla ragazza e ha parlato di "comportamenti aggressivi e invadenti" di Teima. E per l'avvocato della famiglia della vittima "lei era la sua cosa, il suo oggetto".

Dopo la sentenza il giovane è tornato in carcere. Ora il suo difensore francese prepara l’appello. Poi si capirà se dovrà scontare la pena in Francia e quando potrà essere estradato in Italia, come richiesto dalla Procura di Aosta, dove è atteso per essere processato per l’omicidio della compagna per cui è gravemente indiziato.

"Appena verrà stabilito quando farlo rientrare, i prossimi passi dovrebbero essere questi: il ragazzo verrà prelevato dalla polizia penitenziaria e accompagnato in Italia presso una casa di reclusione. A quel punto, il pubblico ministero deve decidere se chiedere una misura cautelare o meno", aveva spiegato ieri a Fanpage.it Lucia Lupi, l'avvocata che assiste Teima nel nostro Paese.

Dopo la sentenza in Francia, il padre della giovane vittima ha inviato una lettera ai media: "Questo ulteriore femminicidio non sia vano. Perché – ha scritto Ludwig Laisne – il suo aguzzino ha potuto avvicinarsi a lei nonostante il divieto di avvicinamento? Perché non ha dovuto indossare il braccialetto elettronico? Perché quando a febbraio era stata chiesta una detenzione provvisoria, il procuratore di Lione non l'ha disposta subito, lasciando così verificarsi il dramma?".

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