Omicidio Alessandro Coatti, la ricostruzione della polizia colombiana: “Fatto a pezzi per sviare le indagini”

Una rapina finita male. Non hanno dubbi le autorità colombiane che hanno indagato sulla morte di Alessandro Coatti, il biologo italiano di 38 anni ucciso e fatto a pezzi in Colombia lo scorso aprile. Le parti del corpo sono state ritrovate in vari punti della città di Santa Marta, ultima tappa del viaggio che il 38enne stava facendo in Sud America.
In un primo momento si era pensato a un delitto legato al mondo del narcotraffico, proprio per le modalità in cui è stato rinvenuto il cadavere, smembrato e disseminato in luoghi diversi. Poi le indagini hanno preso una strada diversa.
Lo ha rivelato ai quotidiani colombiani il colonnello Jaime Ríos, comandante della Polizia di Santa Marta. L'uomo ha spiegato che la banda criminale che ha intercettato il 38enne sarebbe stata intenzionata solo a derubarlo.
Il militare ha ricostruito il modus operandi del gruppo: individuare i turisti, contattarli attraverso le app di incontri e drogarli per derubarli e svuotare i loro conti.

Tuttavia, Coatti potrebbe aver opposto resistenza e tentato di fuggire. Quindi, sarebbe stato torturato e drogato una seconda volta. "Dopo la morte, i suoi aggressori hanno deciso di far sparire il corpo e simulare un regolamento di conti tra bande criminali per sviare le indagini", ha detto ancora Ríos.
Infatti, sarebbe ancora da chiarire la causa esatta della morte: il biologo potrebbe essere deceduto a causa di un'overdose o per i colpi inferti dai rapinatori. Quello che è stato appurato, invece, è che la vittima è stata attirata con l'inganno in una casa nel quartiere San José del Pando, a sud di Santa Marta, dove è stata assassinata.
Sabato scorso, 21 giugno, quattro persone sono state arrestate. Il leader del gruppo sarebbe Brian Augusto Cantillo, 23 anni, già arrestato nel 2022 per aver assaltato con arma da fuoco un casinò nel centro della città e rilasciato nonostante figurasse nella lista dei principali ricercati.
Gli altri complici si chiamano Oswal Moisés Ospino Navarro (catturato a Medellín), Isaac Enrique Márquez Charris (che si era nascosto a Arjona) e Andrea Camila Berdugo Escorcia (arrestata a Bogotá), anche loro 20enni.

Tutti vivevano nello stesso quartiere dove è avvenuto il delitto e usavano l'app di incontri per organizzare le rapine. Sono stati portati a Santa Marta, dove dovranno rispondere delle accuse di omicidio e furto aggravato.
Come ha spiegato il colonnello, è grazie ai test scientifici, all'analisi delle telecamere di sicurezza, dei resti biologici e di un testimone anonimo, che è stato possibile ricostruire l'accaduto.
La ricompensa di 50 milioni di pesos offerta dal Comune distrettuale è stata determinante per ottenere informazioni decisive. Le autorità italiane hanno partecipato alle indagini inviando a Santa Marta una squadra di Carabinieri del Raggruppamento operativo speciale (Ros) .
Gli inquirenti colombiani non escludono che possano esserci altri arresti, per questo gli interrogatori che sono iniziati lunedì saranno fondamentali per ottenere ulteriori dettagli sull‘omicidio di Coatti.
Lunedì è arrivato a Ravenna il corpo del 38enne ma la salma è stata successivamente portata a Roma, dove oggi è stata eseguita una seconda autopsia ordinata dalla Procura di Roma che sulla morte del giovane ha aperto un’inchiesta parallela.