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Nuova esercitazione NATO nel Mediterraneo: in azione la portaerei Giuseppe Garibaldi a sud di Taranto

Nuova esercitazione della NATO nel Mediterraneo con la Neptune Strike, attività operativa internazionale ed interforze di enhanced vigilance (sorveglianza marittima avanzata) sotto la guida del comando alleato STRIKFORNATO. Presente anche il cacciatorpediniere italiano Andrea Doria, uno dei mezzi più moderni della Marina italiana, che condurrà un addestramento di difesa aerea nel mare a sud di Taranto.
A cura di Ida Artiaco
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Nuova esercitazione della NATO, che arriva fino alle coste italiane. Si terrà infatti fino al prossimo 10 maggio la Neptune Strike, attività operativa internazionale ed interforze di enhanced vigilance (sorveglianza marittima avanzata) sotto la guida del comando alleato STRIKFORNATO (Naval Striking and Support Forces NATO), la più massiccia in tutta l'area del Mediterraneo.

L'operazione rientra nel cosiddetto Progetto Neptune, ideato nel 2020, il cui obiettivo è quello di fornire modelli per operazioni di emergenza e difensive. Si tratta di una attività pianificata da tempo, condotta nel rispetto delle leggi e degli standard internazionali. Tutti questi sforzi sono di natura difensiva e non sono diretti verso terzi. Non sono correlati ad eventuali eventi geopolitici attuali, anche se sullo sfondo resta la crisi ucraina e la tensione in Medio Oriente con il conflitto Hamas-Israele.

Nell'ambito dell'esercitazione, il cacciatorpediniere italiano Andrea Doria, uno dei mezzi più moderni della Marina italiana, condurrà un addestramento di difesa aerea nel mare a sud di Taranto, in Puglia, probabilmente anche con armi da fuoco. Durante questo evento si potranno osservare in azione anche gli aerei F-35 di nuova generazione. Ci sarà anche l'incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi: l'unità è stata la prima portaerei nella storia della Marina Militare ad entrare in servizio attivo.

Oltre all'Italia, vi partecipano anche USA, Gran Bretagna, Spagna, Grecia, Francia, Polonia, Norvegia, Paesi Bassi, Svezia, Albania e Germania. Sebbene non rientri nell’autorità operativa della NATO, per la prima volta anche la Turchia parteciperà con un gruppo d'attacco navale completo che comprende anche forze anfibie. Sempre per la prima volta, la Marina francese cederà l'autorità alla portaerei Charles de Gaulle sotto il comando della NATO per tutta la durata del NEST.

Gli obiettivi principali del NEST sono il mantenimento della libertà di navigazione e di manovra, a protezione dei punti marittimi strategici, ma anche la possibilità di esercitare la vigilanza e aumentare l’interoperabilità (ad esempio l’integrazione aria-terra) per promuovere le capacità della NATO di condurre operazioni multilaterali. Durante l'esercitazione, le unità manittime opereranno in tutto il Mediterraneo e l'Adriatico, ma unità aeree voleranno in  giro per l'Europa per condurre tiri a fuoco nel Mar Baltico. Le "operazioni multi-dominio" comprendono tutte le attività interconnesse marittime, aeree, terrestri, spaziali e informatiche con l'obiettivo di valorizzarle per ottenere vantaggi sul campo di battaglia.

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