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Nuova eruzione dell’Etna: aeroporto di Catania chiuso per ceneri sulla pista

Una nuova eruzione dell’Etna ha imposto lo stop all’aeroporto di Catania, interessato dalla pioggia di cenere e detriti sulla pista. Gli aerei in arrivo saranno dirottati verso l’aeroporto di Comisio. Si tratta dell’ottavo fenomeno parossistico del vulcano: un vero e proprio record per il cratere Sud-Est.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Una nuova eruzione dell'Etna ha imposto la chiusura dell'aeroporto Fontanarossa di Catania per via delle ceneri sulla pista. La pista dello scalo aeroportuale è stata chiusa perché sono in corso le attività di pulizia e bonifica per permettere l'atterraggio degli aerei. I voli in arrivo sono dirottati verso l'aeroporto di Comiso. La pioggia di cenere ha interessato non solo Catania, ma anche diversi comuni dell'Hinterland tra cui Misterbianco, San Gregorio, Trecastagni e Pedara.

La società di gestione dell'aeroporto Catanese ha comunicato che la nuova attività dell'Etna e la caduta di cenere vulcanica hanno imposto la chiusura della pista di uno scalo aeroportuale per le prossime ore. Per avere informazioni sui voli dirottati o cancellati, i passeggeri dovranno rivolgersi alle compagnie aeree o verificare la situazione sul sito dell'Aeroporto di Catania. La pioggia di cenere e lapilli è uno degli effetti dell'ottavo parossismo registrato dal 16 febbraio scorso dal cratere Sud-Est dell'Etna. L'eruzione ha causato anche l'emissione di un'alta nube di cenere lavica che il vento sposta verso sud.

L'intensa attività vulcanica

Il 25 febbraio era stato registrato il sesto fenomeno in 8 giorni per l'Etna. Un vero e proprio record per il cratere Sud-Est del vulcano. I fenomeni parossistici segnano l'entrata in attività del vulcano accompagnata da terremoti, piccole eruzioni e lancio di materiali di varia grandezza. I fenomeni però non rappresentano un pericolo per persone e abitazioni, poiché interessano la sommità del vulcano. La ricaduta di cenere, invece, rappresenta il vero problema per la popolazione e per le strutture come aeroporti costrette allo stop per bonificare le zone colpite dalla pioggia di cenere e detriti vulcanici. Potrebbe risentirne anche la visibilità, intaccata dall'attività vulcanica.

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