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Niente interrogazione per i ragazzi che raccolgono le olive. La prof: “Recuperiamo legame con la terra”

L’iniziativa della professoressa Valeria Scaringella del liceo scientifico ‘Tedone’ di Ruvo di Puglia che così lancia un forte messaggio per valorizzare la tradizione.
A cura di Biagio Chiariello
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Chi va nei campi con i propri nonni o con i propri genitori per la raccolta delle olive non viene interrogato. Almeno dalla professoressa Valeria Scaringella che insegna Scienze al liceo scientifico ‘Orazio Tedone’ di Ruvo di Puglia (Bari). La docente ha lanciato un'iniziativa che è stata fortemente apprezzata non soltanto dagli studenti, ma anche dalle famiglie e da quanti ne sono venuti a conoscenza.

“Se il giorno prima sei andato a raccogliere le olive, sei certo che nella mia ora non ti interrogo. Li giustifico ma devono dimostrarlo, anche con le unghie sporche – scherza la docente 40enne di Corato – oppure con le foto. Per me la tradizione, la cultura, la cura del territorio e la bellezza della nostra terra passano anche da questo”.

E poi, aggiunge, “se il giorno prima ti sei svegliato alle 6 per andare a raccogliere le olive e torni a casa stanco, mettersi a studiare immagino non sia semplicissimo”.

Scaringella poi spiega a Corato e in zona "si sente molto questo legame con la terra, solo che gli adolescenti a volte tendono quasi a vergognarsene. A questa età non lo si apprezza molto, invece vorrei che imparassero a vedere il bello nell'albero di ulivo, in quello che stanno facendo, a lavorare e a sporcarsi le mani nel vero senso della parola. Come alternanza scuola-lavoro sarebbe molto bello da fare, una giornata in campagna lascia molto di più", dice al Corriere della Sera.

L'iniziativa infatti non riguarda solo le olive, ma il rapporto con la terra in generale. "A ottobre – sottolinea la prof – sono andati a vendemmiare e poi sono venuti a scuola con un bustone pieno dell'uva che hanno raccolto; altri vogliono portare la bottiglia dell'olio che hanno prodotto loro. È il primo anno che sono in questa scuola, sto tastando il territorio, vediamo se l'iniziativa si estenderà".

La prof di Scienza sottolinea comunque che nessuno dei suoi studenti fa il furbo: "Ci tengono a far vedere che sono effettivamente andati in campagna portando anche la magliettina sporca di terra. I ragazzi hanno spesso bisogno di essere ascoltati e ti raccontano quello che vivono come un evento straordinario. Immagino che anche i loro parenti siano contenti".

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