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“Nessuna violenza, eravamo fidanzati”: interrogati i due minorenni accusati di stupro sulla 12enne di Sulmona

Sono stati interrogati i due minorenni accusati di aver stuprato una 12enne a Sulmona. La giovane sarebbe stata filmata a sua insaputa e i video finiti su WhatsApp. Il 14enne ha dichiarato: “Eravamo fidanzati, non c’è stata violenza”, mentre il 17enne ha negato di aver ripreso gli abusi. Domani sarà ascoltato il terzo indagato, un 18enne.
A cura di Biagio Chiariello
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immagine di repertorio
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Sono iniziati oggi, davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale dell’Aquila, gli interrogatori di garanzia dei due minorenni coinvolti nel terribile caso di abusi sessuali e ricatti ai danni di una ragazzina di 12 anni a Sulmona. Si tratta di un 14enne e di un 17enne, arrestati venerdì insieme a un 18enne nell’ambito di un’inchiesta che ha scosso l’intera comunità. I tre sono accusati, a vario titolo, di violenza sessuale aggravata e di gruppo, atti sessuali con minore di 14 anni, produzione e diffusione di materiale pedopornografico e atti persecutori.

In videocollegamento dall’istituto penale minorile di Roma, il 17enne ha cercato di difendersi dalle accuse, sostenendo la propria estraneità ai fatti. “Non ho girato alcun filmato. In questa storia io non c’entro”, ha detto al giudice, spiegando di non aver partecipato alle violenze ma di essere stato coinvolto solo indirettamente. La sua avvocata, Raffaella D’Amario, lo ha descritto come “molto provato da questa esperienza carceraria, anche se di pochi giorni. Non è un ragazzo deviato, era perfettamente integrato, frequentava la scuola con buon rendimento”. E ha aggiunto: “Si è trovato catapultato in una realtà che non gli appartiene. È segnato da quanto accaduto, anche se il suo ruolo resta tutto da chiarire”.

Il 14enne, difeso dall’avvocato Alessandro Margiotta, ha invece affermato di non aver mai costretto la vittima. “Eravamo fidanzati e non c’è stata alcuna violenza”, ha dichiarato, sostenendo che i rapporti fossero consenzienti e negando ogni forma di coercizione. Secondo l’accusa, però, il ragazzo avrebbe ricattato la cuginetta per costringerla ad avere rapporti anche con l’amico diciottenne, che sarà ascoltato domani dal gip.

La ricostruzione della Procura dell’Aquila parla di abusi ripetuti nel tempo, andati avanti per mesi, almeno da aprile ad agosto. A far emergere la verità è stata la stessa vittima, che a fine agosto ha trovato il coraggio di chiamare il numero 114 – Emergenza infanzia, raccontando di essere stata violentata, minacciata e filmata a sua insaputa. Uno dei video, diffuso su chat e social, ha scatenato il suo disperato appello.

Le indagini dei carabinieri hanno portato alla scoperta di tre video di contenuto esplicito e di storie pubblicate su Instagram. Gli inquirenti stanno ora analizzando chat e gruppi WhatsApp per verificare eventuali responsabilità anche tra chi ha condiviso o visualizzato i filmati senza denunciarli.

La Procura minorile ha chiesto la custodia cautelare in carcere per entrambi i ragazzi, mentre le difese hanno chiesto misure meno afflittive. Il giudice si è riservato la decisione. Domani sarà la volta del terzo indagato, il 18enne, accusato di aver partecipato direttamente alle violenze.

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