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Napoli, traffici e scambi di soldi davanti ai seggi: i cittadini si ribellano e segnalano

Il servizio di Fanpage.it è nato anche grazie alle tantissime segnalazioni ricevute dai lettori e dai cittadini; è sempre più diffuso il malcontento e lo sconcerto per le irregolarità e la compravendita di voti. Ma è un costume ancora troppo diffuso.
A cura di Gaia Bozza
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Messaggi, telefonate, whatsapp, e-mail, incontri: i lettori di fanpage.it sono stati molto presenti e attivi in queste elezioni amministrative a Napoli. In parte ha giocato un ruolo l’effetto primarie, l'inchiesta realizzata alcuni mesi fa dalla nostra redazione nella quale candidati alle primarie del Pd consegnavano monete da un euro – in qualche caso anche banconote – in prossimità dei seggi. Ma un ruolo l’ha giocato anche la grande sensibilità mostrata verso il tema delle libere elezioni, una sensibilità popolare che si è sostanziata in una mobilitazione “dal basso”: singoli cittadini, associazioni,collettivi, solo per citare alcuni esempi. Il grande flusso di informazioni arrivato alla nostra redazione dà la misura di quanto sia sentito il bisogno di maggiore trasparenza. D’altra parte, quello che emerge con chiarezza da una giornata di segnalazioni e appostamenti è quanto il mercato di voti e i comportamenti irregolari siano meccanismi rodati e diffusi in maniera capillare.

In alcuni casi, le nostre telecamere nascoste sono riuscite a riprendere quanto avveniva sotto gli occhi di tutti; in altre circostanze, a causa della grande abbondanza di informazioni o dell’estrema accortezza di chi gestisce la compravendita di voti, è stato impossibile documentare quanto avveniva. Un nostro lettore, per esempio, prima del 5 giugno ci ha contattato per avvertirci che, tramite parentele, una candidata al consiglio comunale elargiva il famoso “pacco alimentare” in cambio della preferenza. Il meccanismo funziona così: l’elettore comunica i suoi dati anagrafici all’intermediario, che li gira all'entourage del candidato. Tessera alla mano, l'elettore dimostra poi di aver votato (con o senza foto) e in un secondo momento, dopo le verifiche da parte del candidato, riceve il pacco alimentare dalle mani dell'intermediario, che spesso ha legami di parentela o amicizia e fa da "garante". Altro esempio: in un quartiere periferico della città, area Nord, il comitato elettorale del candidato consigliere alla Municipalità sorgeva proprio accanto a un supermercato. Attraverso un sistema di amicizie e parentele, come ci ha raccontato una persona che vuole restare anonima, veniva offerta una spesa del valore di circa 50 euro in cambio del voto.

Se non ci si organizza prima, promettendo favori o spostando pacchetti di voti in prossimità delle elezioni, c'è sempre l'opzione "last minute". Ed ecco il caos all'esterno dei seggi; tra le segnalazioni ricevute alle quali non abbiamo potuto dar seguito, ai Quartieri Spagnoli una candidata dava indicazioni di voto fuori ai seggi; persone che cercavano di condizionare il voto accompagnando anziani fin dentro la cabina elettorale e spingendoli a votare per un dato candidato. Si sono rincorse segnalazioni di voti comprati per 20 euro o meno.  E poi, come documentato dalle nostre telecamere nel servizio realizzato per Fanpage.it, passaggio di soldi davanti all'istituto d'arte "Palizzi", a pochi passi da Piazza del Plebiscito, e alla scuola "Bovio" di via Carbonara, dove abbiamo documentato un altro scambio di denaro; nel video, prima dello scambio tre persone parlano insistentemente di un telefono cellulare da non far notare. A Soccavo nell'area Ovest, poi, gli attivisti del gruppo ex Opg di Napoli che si sono organizzati in tutta la città per vigilare sulla trasparenza e correttezza delle operazioni di voto, hanno denunciato di essere stati minacciati. Non solo: proprio di fronte alla scuola "Scherillo", sempre a Soccavo, le nostre telecamere hanno ripreso alcuni uomini con una lista di nomi e numeri di telefono tra le mani, mentre si organizzavano per chiamare o portare le persone a votare. C'è poi lo strano caso, testimoniato nel servizio di Fanpage.it, del centro di assistenza fiscale sulla cui insegna campeggia il nome di un candidato al consiglio comunale: Francesco Nacarlo di Centro Democratico per Valeria Valente. Il centro è aperto di domenica, con le elezioni in corso e a poca distanza dai seggi. Intorno, manifesti elettorali in bella mostra e un flusso di persone che entra ed esce: febbrile scambio di documenti elettorali e indicazioni.

Davanti a questo desolante scenario cittadino, in tantissimi hanno chiamato la polizia:  le forze dell'ordine sono intervenute molte volte.  I traffici e i disordini si interrompono, certo. Ma solo per qualche minuto: il tempo che la sirena si allontani.

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