Mozzarella Granarolo richiamata dal commercio per possibile presenza di corpi estranei: il lotto interessato

Un lotto di mozzarella fresca Granarolo è stato richiamato dal commercio a causa di un rischio fisico per i consumatori dovuto alla possibile presenza di corpi estranei nell’alimento. L’allerta alimentare è stata lanciata dallo stesso produttore della mozzarella attraverso un avviso di richiamo immediato pubblicato al momento da alcune grandi catene di supermercati come Coop e Il Gigante, che lo hanno ritirato dai banchi frigo dei propri punti vendita, ma non ancora dal Ministero della Salute.
Nel dettaglio, oggetto del richiamo è la Mozzarella Fresca venduta a marchio Granarolo in buste preconfezionate da tre mozzarelle ciascuna (100 grammi x 3). L’alimento è stato prodotto e confezionato per la società Granarolo SpA dalla ditta Centrale del latte del Molise Srl nel proprio stabilimento di Vinchiaturo, in provincia di Campobasso.
Il lotto della mozzarella Granarolo interessato dal richiamo è quello con numero 192 e data di scadenza fissata al 03 agosto 2025. Come recita l’avviso di richiamo datato 30 luglio, il ritiro dal commercio del prodotto alimentare è scattato in via precauzione da parte del produttore per una possibile presenza di corpi estranei nella mozzarella e in particolare di pezzetti di plastica.
Le mozzarelle con lotto e scadenza sopra indicati sono state già ritirate dal commercio ma per chi avesse già comprato alcune confezioni, in via cautelativa, l’azienda raccomanda di non consumare la mozzarella oggetto del richiamo e restituirla al punto vendita d’acquisto.

Nelle stesse ore il Ministero della Salute ha annunciato anche il richiamo un lotto di una caciotta stagionata contaminata da escherichia coli. Oggetto del ritiro dal commercio il lotto numero 100 della caciotta stagionata di bufala, venduta a marchio Fattoria Garofalo, prodotto dal Caseificio La Vecchia Masseria di Diana Luigi a Villa Literno, in provincia di Caserta. Il prodotto è venduto in confezione sottovuoto da circa 400-500 grammi, con data di scadenza 30 novembre 2025. Nel caso ci si dovesse imbattere in questo prodotto negli scaffali di supermercati e negozi di alimentari, l'invito del Ministero è di non consumarlo.