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Morto Bruno Segre: l’avvocato-partigiano aveva 105 anni. È stato un monumento dell’antifascismo

È morto a 105 anni Bruno Segre. Avvocato, partigiano, monumento dell’antifascismo si è spento nel Giorno della Memoria che per lui era “coscienza, ricordo e gratitudine”.
A cura di Biagio Chiariello
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È morto proprio nel Giorno della Memoria, a Torino, all'età di 105 anni, Bruno Segre, avvocato, giornalista, partigiano; conosciuto per il suo impegno antifascista, nella Resistenza e per le sue battaglie per la laicità e per i diritti civili, fu testimone degli orrori delle leggi razziali e della persecuzione della dittatura. A darne notizia il figlio, Spartaco.

"Se n’è andato nella notte, a casa sua, serenamente come tutti vorremmo", ha ricordato suo nipote, l’avvocato Ruben Segre. "Da grande figura della Resistenza qual era, ha resistito fino all’ultimo". Un lutto che arriva proprio il 27 gennaio, il giorno in cui si ricorda la Shoah. "E la memoria di Torino e di tutta l’Italia – aggiunge ancora il nipote, citato da La Stampa- perde un difensore dei valori della Resistenza, dei diritti civili, dei più deboli, delle minoranza di qualsiasi colore o confessione. Una figura attorno la quale oggi si stinge tutta la nostra comunità".

"Memoria per me è coscienza, ricordo e gratitudine" diceva Bruno Segre.

Chi era Bruno Segre

Bruno Segre era nato il 4 settembre 191. a Torino, dove aveva frequentato l'Università dal 1937 al 1940, allievo di Luigi Einaudi. Si era laureato in legge con una tesi dedicata a Benjamin Constant, fondatore del liberalismo. Figlio di un genitore ebreo, non ha potuto esercitare la professione di avvocato a causa delle leggi razziali della dittatura nazifascista.

Scampato ai campi di concentramento grazie all'aiuto di una famiglia di Ascoli, in quegli anni fu costretto ad un'esistenza clandestina con la propria famiglia in un paesino del cuneese tra Busca, Caraglio e Dronero. Dopo la liberazione dell’Italia, cominciò la sua nuova vita da giornalista, avvocato e testimone di una delle pagine più brutte della storia dell'uomo.

Segre è stato anche consigliere comunale di Torino, capogruppo del Partito socialista, dal 1975 al 1980. Tra le sue tante battaglie politiche e legali, per i diritti civili, quella a favore della legge sul divorzio per cui affittò un aereo per lanciare migliaia di manifesti di propaganda sulla città. Da avvocato invece difese il primo obiettore di coscienza italiano.

Aveva preso con ironia la fake news della sua morte diffusa lo scorso agosto: "Ho rischiato di morire almeno cinque volte ma questa è stata la più incredibile".

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