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Morte del cervo Bambotto, l’Enpa: “Siamo addolorati, valutiamo denuncia contro chi l’ha ucciso”

L’Ente Nazionale Protezione Animali in una nota fa sapere di star valutando la possibilità di agire legalmente “contro il carnefice di Bambotto”. Il cervo, ucciso da un cacciatore 23enne alcuni giorni fa, era molto amato e conosciuto nel borgo bellunese di Pescol.
A cura di Eleonora Panseri
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"Siamo veramente addolorati per la morte di Bambotto, cervo mascotte del borgo di Pecol, nel Bellunese. Il povero animale sarebbe stato ucciso da un cacciatore, per il quale evidentemente non era concepibile che uomini e animali selvatici potessero convivere in pace e serenamente. Il nostro ufficio legale sta valutando la possibilità di agire legalmente contro il carnefice di Bambotto".

A dirlo è l'Ente Nazionale Protezione Animali che, in un comunicato pubblicato sul proprio sito, è tornato a parlare della morte del cervo Bambotto, ucciso alcuni giorni fa.

"La morte del cervo di Pecol non è un caso isolato ma è il frutto di una deriva venatoria che è in atto da mesi; di un clima avvelenato che ha prodotto nella doppiette, spalleggiati da governo e maggioranza, un senso di onnipotenza che li spinge a sparare e uccidere animali a più non posso. Con la convinzione che la politica arriverà in loro soccorso varando una qualche sanatoria a misura di cacciatore".

Per questo l'associazione, come si legge nella nota, sta valutando gli estremi per presentare una denuncia contro il giovane cacciatore di 23 anni, responsabile della morte dell'animale.

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Il caso della morte del cervo ha scatenato tantissime reazioni sui social, un po' come accaduto per l'uccisione, sempre da parte di un cacciatore, dell'orsa Amarena, mascotte del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Molte appartengono a persone che erano entrate in contatto con l'animale.

Come ricordato nella nota dell'Enpa, Bambotto era conosciuto in tutto il borgo di Pecol, in cui abitava e dove era conosciuto da tutti. Era abituato alla presenza delle persone, tanto da nutrirsi spesso dalle mani di chi gli offriva del cibo.

Anche il consigliere regionale del Pd in Veneto Andrea Zanoni ha commentato la notizia: "Questo cervo ieri è stato ucciso da un cacciatore di 23 anni a norma di legge. La legge attuale sulla caccia e il calendario venatorio della Regione del Veneto hanno consentito a questo ragazzino di uccidere un animale amico degli abitanti, dei turisti e di tutti i bambini", ha scritto su Facebook pubblicando diverse foto dell’animale tra i residenti.

"Invito chi ama gli animali e la natura a farsi parte attiva per la loro tutela, ad impegnarsi anche in politica, solo con un impegno di tutti un giorno potremmo arrivare ad ottenere leggi che considerino gli animali esseri da tutelare e difendere, patrimonio di tutta la collettività, e non oggetto di divertimento di persone senza empatia e rispetto per gli animali e la natura", ha aggiunto il consigliere.

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