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Morta a 23 anni Sara Cornelio, sui social raccontava la malattia: “Ogni volta a casa è come rinascere”

È morta a 23 anni Sara Cornelio, che aveva raccontato la sua malattia, la fibrosi cistica, sui social e nel libro “Un dono mi ha salvata”, presentato al Salone di Torino nel 2019. Nel suo ultimo post su Facebook scriveva: “Sono a casa, e molto probabilmente ora non ho nemmeno le forze per descrivere questa felicità, ma credetemi, ogni volta è come rinascere”.
A cura di Ida Artiaco
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Si sono svolti nelle scorse ore i funerali di Sara Cornelio, 23enne piemontese morta dopo anni di sofferenze, diventata famosa sui social per aver raccontato la sua malattia, la fibrosi cistica. Dalle sue testimonianza era nato anche un libro, intitolato "Un dono mi ha salvata", che aveva presentato nel 2019 al Salone del Libro di Torino.

"Ieri finalmente sono tornata a casa. Inutile dire che sono felice; anche questa volta qualcuno mi ha teso la mano regalandomi tempo e speranza. Certo è che non è stato e non è facile, ho perso tanto peso e praticamente tutti i muscoli, sono tanto debole e stanca. Ma sono a casa, e molto probabilmente ora non ho nemmeno le forze per descrivere questa felicità, ma credetemi, ogni volta è come rinascere", si legge nel suo ultimo post su Facebook datato 29 gennaio.

Sara è morta a causa di un’infezione ai polmoni che ha peggiorato le sue condizioni di salute, già provate dalla fibrosi cistica. Era ricoverata in ospedale alle Molinette a Torino. Lo scorso 14 gennaio era anche risultata positiva al Covid, come lei stessa aveva scritto sui social. "Non vorrei sempre parlarvi di sofferenza e malattia, ma la mia vita è anche questo, soprattutto ora. Ho il covid, ma lo spavento più grande è stato il modo in cui si è manifestato, dopo già circa una decina di giorni che non stavo bene. Sono caduta dal divano, non percepivo più gambe, braccia e metà testa, poi un blackout: gli altri mi chiedevano cose, mi parlavano e io, cosciente, non riuscivo a parlare. Che brutta sensazione, orrenda.Ora sono ricoverata, in attesa di capirne un pò di più, perché io, normale, mai".

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Era nata a Ivrea nel 1998, viveva a Oglianico con papà Marco, mamma Irene e il fratello Luca. Laureata al Dams (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo) scriveva e collaborava come editor con una casa editrice. Nel 2019 ha presentato il suo libro "Un dono mi ha salvata" al Salone del Libro di Torino in cui raccontava di come il trapianto ai polmoni, al quale era stata sottoposta tre anni prima, avesse aperto in lei uno spiraglio di speranza.

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