Monti ricorda Falcone: “Le mafie non sono imbattibili” [VIDEO]

«Non bisogna mai stancarsi di cercare la verità sulle morti di Falcone e Borsellino. Non esistono ragioni di Stato che possano giustificare ritardi nella ricerca della verità». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, durante il discorso nel Giardino della memoria a Palermo, presenziato con il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri. Il premier è arrivato nel capoluogo siciliano per ricordare il ventennale del brutale assassinio di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, e poi di Paolo Borsellino, insieme agli agenti delle loro scorte. Monti si recherà poi insieme al capo dello stato Napolitano, alla cerimonia organizzata nell'aula bunker del carcere dell'Ucciardone per ricordare l'attentato.
Negli ultimi anni -ha aggiunto Monti- sono emersi nuovi particolari che hanno fatto rivedere sentenze già definite, sono venuti alla luce pezzi mancanti che vano analizzati. Solo con la ricerca della verità renderemo onore alla morte di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e degli agenti della scorta. L'unica ragione di Stato è la ricerca della verità.
Monti ha poi lodato le varie iniziative per ricordare la strage di Capaci che si terranno fino a stasera a Palermo (tra queste le navi della legalità partite da Napoli e Civitavecchia con a bordo oltre 2.500 studenti e la partita del cuore allo stadio Barbera). «Voglio rendere omaggio – ha detto – a queste iniziative piena di vita e rendere un omaggio commosso ai familiari delle vittime della mafia che sono qui oggi. La loro vita, come quella di questi alberi, è la testimonianza e la continuazione nel tempo del sacrificio dei loro familiari per il futuro dei nostri figli».
La lotta alle criminalità organizzate, deve essere condotta a tutto campo, perché «è illusorio pensare di sconfiggere Cosa Nostra solo a Palermo, la ‘ndrangheta solo a Reggio Calabria, la camorra solo a Napoli. Tutto il Paese deve sentirsi coinvolto in questa lotta, da Nord e Sud, e saper leggere e contrastare i segnali delle mafie senza paura e senza illudersi di essere immune».
L'arrivo di Napolitano e Monti a Palermo è stato contraddistinto tuttavia da iniziative assai discutibili. Manichini impiccati per protestare contro la presenza delle istituzioni sono, infatti, comparsi per le strade della città. Una orribile trovata firmata Forza Nuova. Questa è la rivendicazione dell'ufficio stampa dell'organizzazione di estrema destra:
Ponti, pali, cartelli e cavalcavia del capoluogo siciliano hanno riprodotto in modo incruento la tragica realtà dell'era Monti-Napolitano: uomini e donne, disperati per una crisi che non accenna a finire, pagano con la vita lo scotto di un ‘colpo di statò – incruento nella forma, ma cruento nelle conseguenze sociali – che ha visto fra i principali protagonisti il capo dello Stato e un presidente del Consiglio la cui azione di governo è rivolta esclusivamente alla salvaguardia degli interessi dei poteri forti finanziari da lui stesso rappresentati.