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Modena, diffamò una conoscente su Facebook: condannata, farà la centralinista per 160 ore

Una donna emiliana è stata condannata per aver diffamato e minacciato su Facebook una conoscente. Per evitare la sanzione da cinquemila euro ha ottenuto di svolgere un lavoro socialmente utile. Dovrà quindi rispondere garbatamente alle chiamate degli utenti dell’Azienda sanitaria locale di Modena per 160 ore.
A cura di Susanna Picone
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Ha usato un social, in questo caso Facebook, per rispondere in maniera evidentemente non garbata al post di una conoscente e, per quelle risposte, è stata denunciata per diffamazione e minacce e infine anche condannata. E ora dovrà ancora rispondere, in questo caso in maniera sicuramente garbata, al centralino dell’Azienda sanitaria locale di Modena per 160 ore. Gratuitamente farà la centralinista ma in cambio non dovrà pagare un decreto penale di condanna da cinquemila euro. È questa la pena comminata dai giudici della città emiliana a un’animalista convinta, una donna appassionata di politica che su Facebook aveva diffamato una conoscente con un commento che era stato interpretato dalla vittima come una vera e propria minaccia. Secondo quanto scrive La Gazzetta di Modena che ha riportato la notizia, la proposta di svolgere un lavoro di pubblica utilità al posto di pagare la sanzione da cinquemila euro è venuta direttamente dalla condannata e il giudice ha accettato.

Le minacce su Facebook e la condanna – La donna, replicando a un post su Facebook di una conoscente, l’aveva offesa e, alla replica, le aveva anche scritto una frase che sembrava minacciosa: “Se ti incontro..”. Da qui la denuncia per diffamazione e minacce. La donna – che sicuramente durante le sue 160 ore di lavoro non potrà usare frasi come quelle che l’hanno portata a una condanna ma dovrà essere paziente e gentile – sarà seguita durante il suo percorso e dovrà attendere il parere finale dell’Ausl che, se positivo, estinguerà la pena. Secondo il quotidiano, però, per la parte lesa la vicenda non finisce qui: la vittima ha annunciato di voler proseguire la vicenda giudiziaria in sede civile.

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