Maxsimiliano annegato in piscina a 4 anni, la mamma andrà a processo: “Voglio la verità”
Dovrà affrontare un lungo e dolorosissimo processo la mamma del piccolo Maxsimiliano Grandi, il bambino di quattro anni annegato nell'estate dello scorso anno nella piscina di un agriturismo in provincia di Ferrara. Un processo che la vede imputata come una delle responsabili della tragedia costata la vita la piccolo e che lei stessa però ha scelto di affrontare con lo scopo dichiarato di appurare tutta la verità. Nell'udienza preliminare svolta martedì scorso davanti al gup di Ferrara Carlo Nergi, Veronica Romanelli infatti ha deciso di non avvalersi di alcun procedimento alternativo come il rito abbreviato e dunque sarà chiamata ad affrontare un dibattimento in aula durante il quale sarà costretta a sentire e ricostruire quanto accaduto quella drammatica giornata del 13 luglio 2020 quando una bella domenica di relax all'agriturismo Cà Laura di Bosco Mesola in pochi attimi si è trasformata in una tragedia immane.
Morte Maxsimiliano Grandi, gestore agriturismo ha patteggiato 8 mesi
Un percorso ben diverso da quello che ha deciso di affrontare il titolare dell'agriturismo ferrarese, anche lui imputato per lamorte del piccolo Maxsimiliano Grandi e che nella stessa udienza di martedì ha deciso invece di optare per il patteggiamento ed è stato condannato dal giudice per le udienze preliminari a otto mesi di carcere ma con sospensione della pena per omicidio colposo dovuto alla mancanza delle misure di sicurezza. Veronica Romanelli ha deciso di affrontare giudici, testimoni e aula pur sapendo il dolore immenso che questo comporterà ma lo ha fatto con un obiettivo preciso, quello di appurare tutta la verità e la sua innocenza attraverso un dibattimento.
La mamma del bimbo annegato: "Una disgrazia, ma non mi sento colpevole"
"Voglio siano fatti ulteriori accertamenti, lo devo a mio figlio. Più verità esce, meglio è. Una disgrazia dove ho perso tutto ma non mi sento colpevole. Si deve andare sino in fondo, ma non è questione di fare la guerra a qualcuno e sono consapevole dei pro e dei contro della mia scelta" ha dichiarato la donna ferma nelle sue convinzioni anche contro il parre del suo avvocato che ha commentato: "La mia cliente è molto determinata sa i rischi che corre con questa scelta, ma l’ha adottata con dignità e fermezza". Per la madre di Maxsimiliano l’accusa è quella di non aver adeguatamente sorvegliato il figlio in un luogo pericoloso. La difesa invece sostiene che si è trattato solo di un attimo, di pochissimi secondi che non possono rappresentare una colpa. Il processo a Veronica Romanelli si aprirà a marzo.