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Chi sono le vittime dell’incidente sull’autostrada A1: Mauro, Nydia e Carla sono della stessa famiglia

Le vittime dell’incidente sull’autostrada A1 tra un camion e un’auto all’interno della galleria di Base, in provincia di Firenze, avevano 69, 65 e 37 anni e vivevano a Gravellona Toce, in Piemonte: in gravissime condizione altre due persone, tra le quali una bambina di appena 4 anni.
A cura di Davide Falcioni
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È una tragedia che ha sconvolto un'intera comunità quella avvenuta nel primo pomeriggio di ieri sull'autostrada A1, nel tratto tra Firenzuola e Badia, in direzione Bologna. Tre persone, tutte appartenenti alla stessa famiglia e residenti a Gravellona Toce, hanno perso la vita in un terribile tamponamento con un Tir.

Chi erano Mauro, Nydia e Carla Stephany morti nell'incidente sull'A1

Le vittime sono Mauro Visconti, 69 anni, la compagna Nydia Zoila Albuquerque Basulto, 65 anni, e la figlia Carla Stephany Visconti, 39 anni. In condizioni gravissime Silvana Visconti, 37 anni, sorella di Carla, e la sua bambina di soli quattro anni. Entrambe lottano tra la vita e la morte rispettivamente al Policlinico Careggi e all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.

Secondo le prime ricostruzioni, la Fiat Panda sulla quale viaggiava la famiglia si sarebbe fermata improvvisamente sulla corsia di marcia. Alcune auto sono riuscite ad evitarla, ma un Tir sopraggiunto poco dopo non è riuscito a frenare in tempo: l’impatto con l’utilitaria è stato devastante.

Mauro Visconti, ex dipendente comunale a Omegna, era molto conosciuto in zona per la sua disponibilità e gentilezza. Nydia, di origine peruviana, aveva lavorato all’Istituto Sacra Famiglia di Verbania, struttura in cui attualmente lavora la figlia Silvana come operatrice socio-sanitaria. Carla Stephany, anche lei nata in Perù, aveva studiato e vissuto a lungo nel Verbano, integrandosi profondamente nel tessuto sociale locale.

L’intera comunità di Gravellona Toce è sotto shock. Il sindaco Gianni Morandi ha raccontato all’ANSA di aver conosciuto Nydia poco tempo fa: "Una brava lavoratrice, una famiglia serena. Mi aveva riconosciuto come sindaco e avevamo scoperto di essere legati da un curioso destino: viveva proprio nella casa in cui sono nato. Adesso dobbiamo pensare a chi resta: alla madre e alla bambina ricoverate. Noi ci siamo e faremo tutto il possibile per sostenerle". Il Comune ha già annunciato che sarà proclamato un giorno di lutto cittadino in occasione dei funerali.

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