2.628 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

“Mappare asintomatici o ondata di ritorno”, l’appello di 100mila medici a Governo e Regioni

L’appello di circa 100mila medici alle autorità sanitarie nazionali e locali per mappare tutti gli asintomatici e i paucisintomatici in modo da avviare subito i trattamenti terapeutici fin dall’inizio della malattia e debellare l’epidemia di coronavirus. I medici chiedono “la possibilità di attivare squadre speciali di sanitari in tutte le Regioni per trattare precocemente i pazienti, anche a domicilio.
A cura di Antonio Palma
2.628 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Tamponi a tappeto per mappare tutti gli asintomatici e i paucisintomatici in modo da avviare subito i trattamenti terapeutici fin dall'inizio della malattia e debellare l’epidemia di coronavirus, è quanto chiedono i circa 100mila medici "di tutte le specialità, e di tutti i servizi territoriali e ospedalieri sparsi in tutta Italia", che hanno costituito un gruppo social fin dall'inizio dell'emergenza sanitaria per scambiarsi opinioni ed esperienze. Secondo i medici, l'individuazione dei pazienti "asintomatici o paucisintomatici e tutti i familiari dei casi conclamati" di nuovo coronavirus, "è oltremodo indispensabile per non incorrere in un circolo vizioso, con ondate di ritorno dei contagi appena finirà il lockdown".

A questo proposito chiedono alle autorità sanitarie nazionali e locali di "rafforzare il territorio, vero punto debole del Servizio sanitario nazionale", con squadre di medici che possano curare anche chi ha piccoli sintomi ed è a casa. "Da quasi 2 mesi ormai ci stiamo scambiando informazioni sull’insorgenza della malattia causata dal Coronavirus, sul come contenerla, sul come fare , a chi rivolgersi, come orientare la terapia, come e quando trattarla, e siamo pressoché giunti alle stesse conclusioni: i pazienti vanno trattati il più presto possibile sul territorio, prima che si instauri la malattia vera e propria, ossia la polmonite interstiziale bilaterale, che quasi sempre porta il paziente in Rianimazione" scrivono i camici bianchii nella missiva indirizzata a Governo e Regioni.

"Il riconoscimento dei primi sintomi, anche con tamponi negativi (come abbiamo avuto modo di constatare nel 30% dei casi), è di pura pertinenza clinica e pertanto chiediamo di mettere a frutto le nostre esperienze cliniche, senza ostacoli burocratici nel prescrivere farmaci, tamponi, Rx e/o Tc, ecografia polmonare anche a domicilio, emogasanalisi, tutte cose che vanno a supportare la clinica, ma che non la sostituiscono" sottolinea la lettera. I medici chiedono "la possibilità di attivare squadre speciali di sanitari in tutte le Regioni, in maniera omogenea, senza eccessiva burocrazia, avvalendosi dell’esperienza di noi tutti nel trattare precocemente i pazienti, anche con terapie off label, alcune delle quali peraltro già autorizzate dall’ AIFA". "Lo chiediamo perché tutti gli sforzi fatti finora col distanziamento sociale, non vadano perduti, paventando una seconda ondata di ricoveri d’urgenza dei pazienti tenuti in sorveglianza attiva per 10-15 giorni, ma che non sono stati visitati e valutati clinicamente e che ancora sono in attesa di tamponi" conclude la missiva.

2.628 CONDIVISIONI
32805 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views