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Manda all’amica una foto con il “1522” su Whatsapp: salvata dalle violenze del marito

Dopo l’ennesimo episodio di violenza, ha invia uno screenshot con il numero gratuito antiviolenza: intervengono i carabinieri di Oristano e notificano all’uomo violento un provvedimento del giudice.
A cura di Biagio Chiariello
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Ha inviato all'amica uno screenshot con l'immagine del 1522, il numero di telefono gratuito, attivo tutti i giorni 24 ore su 24, che raccoglie le richieste di aiuto dalle donne vittime di violenza e stalking. La donna che ha ricevuto il messaggio su Whatsapp ha capito che si trattava di un’emergenza, ed ha immediatamente chiamato il numero di emergenza 112 e all’operatore in turno del Comando Provinciale dei Carabinieri di Oristano ha riferito, in tono alquanto allarmato, che l'amica poteva essere in pericolo.

Quest'ultima è una donna di 47 anni di Oristano, che da tempo subiva le violenze del marito ed ha potuto lasciare la casa di famiglia, trasferendosi dai genitori. Dopo le indagini dei carabinieri, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Oristano ha firmato un provvedimento che vieta al marito della donna – disoccupato, 57 anni,  con qualche precedente penale – di avvicinarsi ai luoghi da lei frequentati.

I fatti sono avvenuti qualche giorno fa. La 47enne ha inviato il messaggio e subito l'amica si è rivolta ai carabinieri: due pattuglie sono arrivate nella casa dei due coniugi dove i militari hanno scoperto che la donna, già dal lontano 2007, era vittima di pesanti minacce (anche di morte) e di maltrattamenti da parte del coniuge anche di fronte ai due figli minorenni.

La vittima, come a volte accade in queste circostanze, fino ad allora non aveva trovato il coraggio di raccontare la verità alle forze dell'ordine per timore di possibili ritorsioni solo a dicembre scorso si era fatta coraggio ed aveva preso contatti con il centro antiviolenza di Oristano per chiedere aiuto nel reperimento di un'altra sistemazione abitativa, visto l'aggravarsi della situazione.

“Un altro caso di maltrattamenti è stato risolto non solo grazie al tempestivo intervento dell’Arma, ma soprattutto grazie al coraggio che sono riusciti a trovare l’amica della vittima e la vittima stessa nel chiedere aiuto e denunciare i fatti”, si legge in una nota diffusa dal Comando provinciale dei carabinieri. “Solo così si può arginare un fenomeno così grave e sempre più diffuso”.

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