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Maltempo, ritrovato il corpo dell’operaio dell’ex Ilva disperso a Taranto: era accanto alla gru

Il corpo dell’operaio dell’ArcelorMittal (ex Ilva) di Taranto, disperso in seguito al crollo di una gru causato dal maltempo, è stato ritrovato in mare a sei metri di profondità: l’operaio si trovava accanto alla cabina comandi della gru crollata a causa della tromba d’aria che ha investito la città il 10 luglio.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il corpo di Cosimo Massaro, l’operaio di ArcelorMittal precipitato in mare nel porto di Taranto a causa del maltempo, è stato recuperato. L’uomo – al momento del tragico incidente – si trovava all’interno della cabina di una gru che è crollata nella tempesta che si è scatenata il 10 luglio scorso. A recuperare il cadavere dell’uomo – trovato a sei metri di profondità – il gruppo sommozzatori dei carabinieri. Solo oggi è stato possibile per loro immergersi dopo i problemi dati dalle condizioni meteorologiche degli scorsi giorni. L’uomo, di 40 anni, è stato ritrovato vicino alla cabina comandi della gru. Sul posto sono stati chiamati il magistrato che segue il caso, il medico legale e la scientifica.

Massaro era stato dichiarato disperso dopo l’incidente di mercoledì ma ora il suo corpo è stato trovato vicino alla sala argani dove si trovano i motori della gru, sul fondale antistante la banchina. A esprimere le condoglianze dopo il ritrovamento del corpo è il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio: “È stato ritrovato il corpo di Cosimo. Un abbraccio alla sua famiglia, ai suoi cari, a chi in questo momento sta vivendo ore di dolore”.

Il gruista, secondo quanto ricostruito, si era rifugiato vicino alla sala argani della gru dell'ex Ilva per provare a evitare la tempesta che si è scatenata su Taranto. Nelle prossime ore si attendono le prime azioni della procura: il rapporto dello Spesal, il servizio di sicurezza dell’Asl, è stato intanto consegnato all’autorità giudiziaria e al suo interno vengono indicate quelle che potrebbero essere le cause di quanto accaduto. Sulla base di questo rapporto la procura potrebbe decidere di emettere i primi avvisi di garanzia. In particolare, i pm starebbero valutando lo stato delle gru, le manutenzioni svolte, le procedure eseguite e anche i rapporti meteorologici di quella giornata.

I gruisti che lavoravano quella sera erano tre: appena scattato l’allarme meteo sarebbero stati invitati a scendere dalle loro postazioni di lavoro: due lo avrebbero fatto subito, mentre Massaro no, avendo avuto – secondo le testimonianze dei colleghi – difficoltà ad aprire la cabina di guida della gru, come avrebbe poi comunicato lui stesso via radio. Avrebbe quindi tentato di utilizzare una scaletta di emergenza, ma proprio in quel momento è stato sorpreso dalla tromba d’aria che ha portato la gru a schiantarsi in mare.

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