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Malato di leucemia a 16 anni: il fratellino gli dona il modello osseo e gli salva la vita

Al Policlinico di Bari è stato effettuato il primo trapianto di midollo osseo con paziente e donatore in età pediatrica. Un gesto d’amore, quello della donazione, fatto dallo stesso fratellino tredicenne del paziente. “La procedura è stata ben tollerata, il paziente è stato dimesso e nei prossimi mesi, si potranno valutare gli effetti del trattamento sulla malattia”, evidenziano i medici.
A cura di Biagio Chiariello
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In foto da sx il dott. Santoro, il prof. Musto e la dott.ssa Carluccio.
In foto da sx il dott. Santoro, il prof. Musto e la dott.ssa Carluccio.

Un ragazzino di 16 anni, affetto da leucemia linfoblastica acuta in recidiva, è stato sottoposto al Policlinico di Bari, nel reparto di ematologia ad un trapianto allogenico di midollo osseo. Donatore il fratellino 13enne. Il giovane paziente ha reagito bene all’intervento ed è stato dimesso, nei prossimi mesi si potranno capire gli effetti del trattamento. “Abbiamo effettuato al Policlinico il primo trapianto con un paziente e un donatore entrambi in età pediatrica”, spiegano il professore Pellegrino Musto, direttore dell’unità operativa di ematologia e trapianto dove si è svolto il trattamento, il dottor Nicola Santoro, direttore dell’oncoematologia pediatrica del Policlinico e la dottoressa Paola Carluccio, responsabile del programma trapianti. “La procedura è stata ben tollerata”, evidenziano i medici.

Policlinico Bari, primo trapianto con paziente e donatore in età pediatrica

Il Policlinico di Bari è uno dei pochissimi centri dell’Italia meridionale ad effettuare trapianti per tumori in età infantile e adolescenziale. Presso l’unità trapianti dell’ematologia del Policlinico vengono effettuati ogni anno circa 50 trapianti da donatore (allogenici) o utilizzando cellule dello stesso paziente (autologhi) e adesso si è aperta una nuova possibilità per i pazienti in età pediatrica. Il trattamento al quale è stato sottoposto il 16enne è stato il risultato di un lavoro corale che ha coinvolto, in particolare, tutto lo staff  medico e infermieristico del centro trapianti dell’ematologia e dell’oncoematologia pediatrica,  gli anestesisti che hanno partecipato all’espianto del midollo osseo del donatore, i radioterapisti e gli ematologi dell’Ospedale di Brindisi, dove è stata eseguita la radioterapia “total-body”, il centro trasfusionale e il laboratorio di tipizzazione tissutale del Policlinico, e infine l’Associazione italiana contro le leucemie e i linfomi di Bari, che ha supportato la famiglia del ragazzino.

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