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“Mai visto un attacco tanto violento”. Allo Zen devastate le aule della scuola Falcone

Da poco nominata Cavaliera al Merito dal presidente della Repubblica, Daniela Lo Verde, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Giovanni Falcone dello Zen 2 di Palermo, si è trovata stamane a fare i conti con un atto vandalico nella sua scuola. “Non volevo credere che potesse succedere una cosa del genere qui”, ha detto a Fanpage.it.
A cura di Luisa Santangelo
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Da poco nominata Cavaliera al Merito dal presidente della Repubblica, la preside Daniela Lo Verde si è trovata stamattina a fare i conti con un atto vandalico all'interno della sua scuola. Il plesso che ospita la materna e la primaria è stato devastato: banchi gettati a terra, armadi divelti, finestre con i vetri spaccati ed escrementi sui pavimenti. "Non volevo credere che certe cose potessero accadere qui", dice Lo Verde a Fanpage.it.

"Sono qui da sette anni e, in tutto questo tempo, non avevo mai visto tanta violenza". Daniela Lo Verde è la dirigente scolastica dell'istituto comprensivo Giovanni Falcone dello Zen 2 di Palermo. Da qualche giorno è anche Cavaliera al Merito, nominata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il suo impegno nella gestione dell'emergenza Covid-19 in uno dei quartieri più difficili del capoluogo regionale. Stamattina Lo Verde era in commissione d'esami in un'altra scuola, quando le è arrivata una telefonata dal personale in servizio alla Falcone: qualcuno è entrato nel plesso che ospita la scuola materna e la primaria e ha messo tutto a soqquadro.

"Non è stato un bel vedere – dice lei, raggiunta telefonicamente da Fanpage.itNon volevo credere che potesse succedere una cosa del genere qui". Mentre parla, gli agenti della polizia scientifica palermitana controllano le aule. Banchi e sedie sono stati gettati per terra, "non è rimasto in piedi nemmeno un armadio, i cartelloni sono stati strappati, i colori dei bambini sparsi ovunque, i giocattoli sono stati danneggiati". Per lei "è un attacco frontale alla nostra attività didattica". Portato a compimento dopo essere entrati da una delle finestre non protette dalle inferriate.

Per la conta dei danni è ancora troppo presto. Le insegnanti domani andranno a controllare eventuali furti aula per aula. Di sicuro, però, non sono stati portati via i computer e i tablet che la scuola ha usato durante l'emergenza coronavirus per la didattica a distanza. "Quelli li teniamo nell'aula di informatica, che ha la porta blindata. Facciamo il possibile per proteggere quello che abbiamo", aggiunge Lo Verde. Certo, un aiuto sarebbe potuto arrivare dalle telecamere di sorveglianza. Se ci fossero state. "Le abbiamo chieste tante volte e per tanti anni. Se ne dovrebbe occupare il Comune di Palermo". Ma non sono state installate. "È una scuola molto grande, proteggerla tutta è molto difficile", continua.

L'odore nelle aule vandalizzate suggerisce anche che i pavimenti siano stati usati come latrina. "Per me è stata una profanazione. Di ventuno classi della primaria e quattro della scuola dell'infanzia non se n'è salvata neanche una. È stato un attacco sistematico e organizzato". E difficilmente è stato opera di allievi: "Per buttare a terra un armadio pieno di materiale didattico ci vuole una certa forza. Non è stata una ragazzata. È come un post terremoto", sostiene la dirigente. Non è semplice neanche capire quando il raid sia avvenuto: "Ho chiuso personalmente il plesso centrale venerdì alle 18. Devono essere entrati tra venerdì pomeriggio e stamattina". Adesso le indagini delle forze dell'ordine tenteranno di fare chiarezza.

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