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Lucca, ragazza investita da un’ambulanza: il conducente era ubriaco

Una ragazza è stata investita da un’ambulanza mentre guidava la sua bicicletta per le strade di Lucca. Il conducente, volontario di 58 anni con problemi di alcolismo già da tempo, è risultato due volte positivo all’alcoltest. L’uomo era già stato seguito dai servizi sociali e abita in uno stabile messo a disposizione da un’associazione di volontariato.
A cura di Gabriella Mazzeo
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A Lucca sono quasi le 13 quando un uomo, con un tasso alcolemico pari a 1,9 grammi litro, investe una ragazza che percorreva in bici il tratto che porta al Cortile degli Svizzeri e a piazza Napoleone come ogni giorno. Il conducente è un volontario di 58 anni, prima seguito dai servizi sociali, e al momento dell'incidente sta guidando un'ambulanza della Misericordia di piazza San Salvatore. Un mezzo di soccorso, quindi, che che richiede lucidità e attenzione viste le situazioni di emergenza che caratterizzano la chiamata di un'ambulanza.

Il mezzo, in strada non per un'emergenza, fortunatamente viaggiava sotto i trenta chilometri orari e l'impatto è modesto. La donna resta cosciente anche a terra e viene trasferita al pronto soccorso del San Luca in codice giallo. Se la cava con un trauma agli arti inferiori, nulla di grave. La polizia municipale però sottopone per ben due volte il conducente della vettura ad alcoltest e l'uomo è risultato positivo entrambe le volte. Sarebbe emerso che al volontario era stata revocata la patente già tre anni fa, ma l'ipotesi è ancora al vaglio della polizia municipale. Stando ai primi accertamenti delle forze dell'ordine, il volontario vive da solo in un appartamento messo a disposizione dall'associazione di volontariato. In passato aveva già avuto qualche problema durante il servizio e soffriva già di alcolismo. Diverse volte i servizi sociali e le associazioni di volontariato erano corse in suo aiuto.

Al momento è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e, considerato il tasso alcolico previsto dalla legge, la condanna prevede un'ammenda da 1.500 a 6.000 euro, l'arresto da 6 mesi a un anno e la sospensione della patente da uno a due anni con il periodo raddoppiato nel caso in cui il veicolo appartenga a una persona diversa dal conducente, come nel caso attualmente in analisi delle autorità giudiziarie.

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