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Lotta alle bestemmie nel comune padovano: multa di 400 euro a chi impreca in pubblico

A Saonara l’amministrazione comunale ha deciso di varare un nuovo regolamento di polizia urbana che tra le altre cose impone a tutti il divieto di bestemmiare in pubblico. “È un tentativo di arginare un malcostume che, soprattutto tra gli under 18, è diffusissimo” ha spiegato il sindaco Walter Stefan.
A cura di Antonio Palma
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Basta bestemmie in pubblico, di qualsiasi natura esse siano o a qualsiasi religione facciano riferimento. Quello che per alcuni potrebbe essere solo un consiglio o buon senso in un comune veneto della provincia di Padova è diventato ora un obbligo con tanto di pesante sanzione per i trasgressori. Stiamo parlando di Saonara, piccolo centro nell'hinterland del capoluogo la cui amministrazione comunale  ha deciso di varare un nuovo regolamento di polizia urbana che tra le altre cose impone a tutti sul territorio comunale il divieto di bestemmiare in un parco, nei pressi di una chiesa, per strada o in un qualsiasi luogo pubblico. L'idea è del primo cittadino di Saonara Walter Stefan che, dopo aver constatato una deriva verso il turpiloquio in pubblico nella sua città, ha deciso di intervenire drasticamente imponendo a chiunque venga colto a bestemmiare una multa di ben 400 euro.

"Qua in Veneto è considerata un intercalare e ognuno a casa propria è libero di fare ciò che vuole" ammette il sindaco, aggiungendo: "Posso capire quando un'imprecazione esce dalla bocca perché magari qualcuno si fa male ma il nostro è un tentativo di arginare un malcostume che, soprattutto tra gli under 18, è diffusissimo". "Non è questione di fare la morale, è però necessaria un'educazione di base che ormai manca da troppo tempo. Spiace sentire alcuni giovanissimi, spesso anche ragazze, che gridano e bestemmiano tra una parola e l'altra" ha sottolineato Stefan. Ecco allora l'articolo del nuovo regolamento che "A salvaguardia del decoro, dell’igiene, della pulizia, della sicurezza e dell’immagine urbana" vieta di "bestemmiare contro le divinità di qualsiasi Credo o religione e proferire turpiloquio nei luoghi pubblici o comunque aperti al pubblico, poiché considerati atti contrari alla pubblica decenza e alla sensibilità di persone terze presenti".

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