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Lilli e Teresa: l’amore prima dei diritti

Lilli e Teresa si sono amate per 23 anni, condividendo tutto. Quando Teresa è mancata circa 8 anni fa Lilli ha chiesto la pensione di reversibilità della propria compagna, come avviene in tutte le coppie, ma la legge Cirinnà non era ancora entrata in vigore ed è iniziata una difficile battaglia legale. Ora c’è la sentenza e il diritto riconosciuto. Lilli e Teresa hanno abitato un diritto prima ancora che fosse scritto.
A cura di Giulio Cavalli
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Lilli e Teresa si sono amate per 23 anni a Manfredonia, in Puglia. La loro storia d'amore è cominciata più di trent'anni fa e non era facile essere donna e amare una donna in quegli anni in cui l'amore non canonico era vissuto come uno sfregio, una stregoneria. Ma Lilli e Teresa sapevano di avere il diritto di amarsi e nonostante in Italia non esistesse una legge a sancirlo hanno organizzato il proprio futuro, come tutte le famiglie, anche quelle che qualcuno vorrebbe dividere tra normali e non. «Non siamo riuscite a sposarci solo per tempo, stavamo pensando di andare in Spagna o in Germania. Noi però abbiamo pensato di tutelarci fin dal primo dei nostri 23 anni insieme con un testamento redatto in presenza di un notaio», racconta Lilli Quitadamo in un'intervista al quotidiano locale foggiano "l'Attacco".  Teresa aveva un bel lavoro, pagato bene, ma 8 anni fa è mancata e da lì per Lilli inizia un'odissea per riuscire ad avere diritto alla pensione di reversibilità, come accade in tutte le famiglie. «Avevamo deciso che io dovessi lasciare il mio lavoro, troppo sfibrante e faticoso. Insomma una normale decisione di menage famigliare», racconta Lilli.

Nel 2015 Lilli prova a presentare la domanda all'INPS ma il sito del"ente non permette di dichiarare il sesso del coniuge defunto e avrebbe rischiato addirittura di essere accusata di falso in atto pubblico. All'inizio della battaglia legale gli avvocati di Lilli, Bruno Colavita e Giacomo Alessandro Celentano, avevano a disposizione solo alcune sentenze della Corte di Giustizia Europea che dettavano dei principi generali ma il giudice Ivano Caputo ha emesso una sentenza che è una vera lezione di civiltà riconoscendo il diritto al trattamento pensionistico di reversibilità alle relazioni affettive di coppia tra cui quello omosessuale stabile.

Per arrivare alla vittoria Lilli ha dovuto dimostrare la veridicità del suo amore per Teresa. Mentre alle coppie sposate (anche in matrimoni falliti o naufragati) viene richiesto un certificato Lilli e Teresa sono state analizzate in ogni piega. Un testimone in tribunale ha dichiarato: «non ho mai visto due persone amarsi così». Lilli sul suo profilo Facebook ha scritto: "Teresa. Anima mia. Ce l'abbiamo fatta".

Lilli e Teresa hanno abitato un diritto prima ancora che fosse scritto. Quanta forza c'è nell'amore, nonostante qualcuno voglia recintarlo nelle proprie convinzioni.

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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