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Liliana Cojita strangolata dopo la lite, la confessione del compagno: “Non so cosa mi sia capitato”

A uccidere Liliana Cojita sarebbe stato Youssef Maid, 49 anni, suo compagno e coinquilino. L’uomo si è recato in caserma dopo aver lasciato la casa che condivideva con la 56enne a Tombolo per costituirsi. “Sono stato io, non so cosa mi sia capitato” avrebbe detto.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Continuano ad emergere nuovi dettagli sull'omicidio di Liliana Cojita, la donna di 56 anni trovata morta in casa a Tombolo nella giornata di ieri, giovedì 21 settembre. L'uomo che l'ha uccisa, un ex operaio di 49 anni,  fidanzato e coinquilino della vittima, si è presentato spontaneamente dalle forze dell'ordine per costituirsi e raccontare quanto fatto. Ai carabinieri di Padova, Youssef Maid ha raccontato di aver lasciato l'abitazione di Tombolo dove viveva con Cojita subito dopo averla soffocata a mani nude. 

Omicidio a Tombolo, la confessione del compagno

Dopo aver girovagato per un po', si è presentato in caserma per costituirsi. "L'ho uccisa a mani nude, sono stato io. Abbiamo litigato e ho perso la testa. Non so cosa mi sia capitato." ha raccontato Maid in caserma. Stando a quanto reso noto, Liliana Cojita avrebbe compiuto 56 anni tra qualche giorno ed era arrivata in Italia da un anno per assistere la sorella malata. La sorella della vittima viveva a Tombolo, in provincia di Padova, da almeno 20 anni e aveva preso regolarmente residenza.

La 56enne aveva trovato casa insieme al compagno, una ragazza di origini cinesi e un altro operaio italiano. Il proprietario di casa aveva chiesto agli inquilini di liberare l'appartamento entro novembre.

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I motivi del litigio tra la donna e il 49enne

L'omicidio è avvenuto nel pomeriggio e la lite sarebbe stata causata proprio dall'emergenza che la coppia stava affrontando. I due stavano cercando una nuova sistemazione, ma le difficoltà economiche avevano reso la ricerca di una nuova casa molto più difficile del previsto.

Dopo la lite, l'uomo avrebbe messo le mani al collo della compagna stringendo fino a soffocarla. Quando si è reso conto che la donna era morta, si è recato in caserma per costituirsi. La salma della donna è stata portata all'istituto di Medicina legale dell'ospedale di Cittadella e posta a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Le cause del litigio sono però ancora al vaglio delle forze dell'ordine. Stando a quanto reso noto, i due non avevano mai avuto screzi. Secondo chi li conosceva, la loro relazione sembrava apparentemente serena e felice nonostante le difficoltà economiche degli ultimi tempi.

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