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L’eredità Agnelli e il mistero dei quadri di Monet, Picasso e De Chirico: copie al posto degli originali

Dalla contesa per l’eredità tra Margherita Agnelli e i figli Elkann è emerso che all’appello mancano 35 quadri di inestimabile valore. Alcuni sostitutivi con copie: la Procura teme siano finiti all’estero e indaga per esportazione illecita di opere d’arte.
A cura di Antonio Palma
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Dipinti dal valore inestimabile di autori come Monet, Picasso e De Chirico spariti improvvisamente nel nulla e al loro abituale posto in alcuni casi copie ben fatte e appese alle pareti come fossero vere. È il nuovo mistero che avvolge l'eredità Agnelli e al centro ora di un'inchiesta della procura di Roma che al momento ipotizza i reati di ricettazione ed esportazione illecita di opere d’arte ma a carico di ignoti.

L'inchiesta infatti prende avvio proprio dallo scontro tra Margherita Agnelli e i tre figli, John, Lapo e Ginevra Elkann relativa all’eredità dell’avvocato Gianni Agnelli. Dall'inventario dei beni dell'avvocato, infatti, si era scoperto che mancavano all'appello diversi dipinti di valore, di cui si sono perse completamente le tracce, mentre di altri sono state trovate soltanto delle semplici copie.

Come anticipato dal Corriere della Sera, erano stati proprio i legali di Margherita Agnelli a denunciare inizialmnete la sparizione di 13 opere d'arte di valore. I successivi accertamenti hanno portato alla luce la scomparsa di ulteriori 22 opere d'arte per un totale di ben 35 quadri d'autore. I quadri sono ora inseriti in una lista in parte coperta da segreto istruttorio tra cui alcuni che sembra siano stati sostituiti appositamente con delle copie prima che avvenisse l'inventario dell'eredità di Gianni Agnelli. Tra questi "La scala degli adii" di Giacomo Balla, "Glaçons, effet blanc" di Monet ma sopratutto il "Mistero e malinconia di una strada" di Giorgio De Chirico di cui è stata trovata una copia al Lingotto.

La sparizione dei dipinti dal valore così inestimabile ha portato così una querelle familiare a diventare un'indagine di tipo penale. La Procura infatti teme siano finiti all'estero e indaga per esportazione illecita di opere d’arte. Essendo i dipinti di valore artistico e patrimoniale immenso, in effetti sono tutelati anche dallo Stato e per essere portati via all'estero hanno bisogno di una comunicazione scritta al Ministero. Questa comunicazione non c'è mai stata ma la loro scomparsa fa ipotizzare che sia finiti proprio in un altro paese, forze in Svizzera. Se così fosse le conseguenze sarebbero rilevanti sia per il ministero della cultura, che non avrebbe mai vigilato sui dipinti così pregiati, sia per gli stessi Agnelli perché i quadri, se rintracciati, potrebbero essere soggetti anche a confisca.

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