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Daniele De Santis ed Eleonora Manta uccisi a Lecce

Lecce, il killer dei fidanzati incastrato dalle testimonianze dei vicini: “Grida allucinanti”

Grazie a 10 telefonate di testimoni che si sono susseguite in dodici minuti gli inquirenti sono riusciti a dare un nome e un volto all’assassino di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, i fidanzati uccisi a Lecce il 21 settembre scorso. Tra le dichiarazioni che più di tutte hanno incastrato Antonio De Marco c’è quella di Luixhi: “Ho udito delle urla di una donna e di rumori di vetri infranti e ho chiamato i carabinieri”.
A cura di Ida Artiaco
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Sono arrivate 10 chiamate al 112 di Lecce in dodici minuti la sera del 21 settembre 2020, nei momenti in cui Daniele De Santis e la sua fidanzata Eleonora Manta venivano barbaramente uccisi nel loro appartamento di via Montello. È stato proprio grazie alle testimonianze di vicini e passanti che gli inquirenti hanno potuto stringere il cerchio delle indagini intorno ad Antonio De Marco, il 21enne studente di Scienze infermieristiche ed ex inquilino delle vittime, che è stato fermato una settimana dopo l'omicidio e che ha confessato l'assassinio. "Sto sentendo delle grida… si sentono delle grida allucinanti, proprio con una violenza inaudita", è il contenuto di una delle telefonate arrivate ai carabinieri. Uno di loro, in particolare, con le sue dichiarazioni avrebbe dato una mano fondamentale alla svolta nel caso.

Luixhi, un uomo di origini albanesi di 27 anni, come riporta La Gazzetta del Mezzogiorno, ha visto in particolare De Marco fuggire dal palazzo subito dopo l’omicidio, riconoscendolo in un video registrato da una sistema di videosorveglianza. Il ragazzo era a passeggio con il cane vicino alla palazzina dove vivevano i due. "Ho udito delle urla di una donna e di rumori di vetri infranti…le urla erano di una donna ed erano disperate di aiuto…sentivo che diceva Basta Andrea". Chiama una volta il 112: "Inizialmente ho dato un'informazione vaga al centralinista sulla zona, perché sentivo più che altro l'eco delle urla. Continuando a passeggiare ho capito che si trattava del civico 2 di via Montello e ho richiamato per aggiornarli". Mentre il testimone richiama i carabinieri, l’assassino esce dal palazzo. "Era alto circa 1,80 – ha aggiunto Luixhi – corporatura normale, carnagione chiara, indossava una felpa scura con cappuccio, jeans blue scuro e zaino marroncino. Durante la fuga il soggetto aveva un coltello di grosse dimensioni", ripete due volte.

Ai carabinieri sono arrivate anche le chiamate di una coppia che abita al piano inferiore rispetto a quello dove si è consumato il delitto di De Santis e della fidanzata. Lui si chiama Andrea, ed è probabilmente colui che Eleonora stava invocando in aiuto la sera della sua morte. "C'è qualcuno che sta accoltellando qualcun altro sulla scala, dovete arrivare velocemente, non si apre il portone dovete sfondarlo, perché io non posso scendere ad aprilo, c'è un pazzo sulle scale che sta accoltellando qualcuno", hanno spiegato i due al 112. È anche grazie a tutte queste testimonianze che il killer dei fidanzati di Lecce è stato individuato e fermato.

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