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L’addio a Robert Trajkovic, il 17enne ucciso dall’amico: “Un fiore reciso da violenza inaudita”

I funerali di Robert Trajkovic, il 17enne ucciso dall’amico a Trieste. “Qualcuno con una violenza inaudita ha reciso questo fiore e l’ha gettato” ha dichiarato il parroco.
A cura di Antonio Palma
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"Qualcuno con una violenza inaudita ha reciso questo fiore e l'ha gettato, ma ci sono cose belle che non si possono distruggere", così il parroco don Alessandro Cucuzza, durante i funerali,  ha descritto la morte di Robert Trajkovic, il ragazzo di 17 anni ucciso dall'amico per gelosia a Trieste nella notte tra il 7 e l'8 gennaio scorsi. Tantissimi quelli che hanno voluto dare l'ultimo saluto all'adolescente presenziando al funerale tanto che la chiesa della Beata Vergine Addolorata, nel quartiere di Valmaura in cui il diciassettenne abitava, non ha potuto ospitare tutti per le norme anti covid e si è deciso di allestire  un maxischermo nel cortile per permettere a più persone di poter seguire la funzione, soprattutto tanti giovani amici.

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Il rito funebre è stato officiato dal parroco don Alessandro Cucuzza con accanto padre Rasko Radovic, della comunità serbo ortodossa triestina. "Robert è una delle cose bellissime, un dono grande che Dio ha fatto alla vostra vita" ha detto don Cucuzza rivolto alla famiglia del ragazzo. Una famiglia sconvolta dal dolore davanti alla bara bianca sulla quale è stata appoggia, tra i fiori, una cornice con una foto di Robert sorridente, come tutti lo ricordano. A parlare per tutti uno dei fratelli del 17enne, Denis. "Ci siamo fatti tante promesse e ora che non ci sei le porterò a termine io per noi. Ma ora ti faccio io una promessa, ti prometto che il mio primo figlio porterà il tuo nome" ha dichiarato il ragazzo al termine dei funerali, ricordando: "Avevamo due anni di differenza, era come se fossimo gemelli. Hai lasciato tanti vuoti dentro di me. Con te ho passato i 17 anni più belli".

Fuori dalla chiesa, interpellato dia giornalisti, invece, ha parlato lo zio del ragazzo. "Andremo in fondo fino a quando non sarà fatta giustizia. Chi ha compiuto questo la deve pagare. Per il nostro Robert andremo fino in fondo" ha dichiarato l'uomo spiegando che i genitori del presunto aggressore ernoa assenti ai funerali perché "Non li abbiamo voluti". Per l’omicidio di Robert è stato fermato e si trova in carcere Alì Kashim, un 21enne reo confesso . Il giovane, amico d'infanzia del 17ene ha raccontato di aver strangolato la vittima  Robert accecato dalla gelosia visto che quella sera il 17enne e la sua ex ragazza avrebbero trascorso la notte insieme. "L’ho stretto al collo con il braccio… e poi ho portato il corpo nel sottoscala coprendolo con un materasso che era appoggiato lì vicino" ha riferito il 21enne, il copro è rimasto lì per un giorno intero senza che nessuno se ne accorgesse.

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