La tragedia di Palinuro: è stata colpa del fango, secondo i sopravvissuti

Un epilogo degno del film horror più crudo, quello che si è consumato ieri, in uno dei luoghi più belli della nota località turistica del Cilento, Palinuro: quattro sub hanno perso la vita nella Grotta del Sangue. Un nome sinistro che deriva dalla caratteristica delle pareti dell'anfratto che si accendono di rosso a causa della presenza di un particolare batterio. Ma ieri si è trasformata in una vera e propria trappola per Andrea Petroni, 40enne romano, Douglas Rizzo, 41enne nato a Londra, Susy Cavaccini 36enne salernitana e Panaghiotis Telios, 23enne di origine greca, residente a Reggio Calabria. Dopo ore e ore di ricerca da parte dei soccorsi, è arrivata la drammatica scoperta. E col passare del tempo si inizia a far chiarezza sulle dinamiche delle incidente. Quasi certamente è stato il fango sollevatosi all'interno della grotta a far perdere l'orientamento ai quattro sub. fanghiglia. Con l'acqua divenuta torbida, l’oscurità ha preso il sopravento. L'ipotesi sarebbe stata confermata anche dai quattro sopravvissuti alla tragedia, quelli che si erano immersi con gli esploratori rimasti intrappolati.
«Il muro bianco». Anche Francesco Cinelli, sub professionista e ordinario di Ecologia marina all'Università di Pisa, ha avanzato questa ipotesi: «Sul fondale delle grotte si forma un sedimento sottilissimo, simile a borotalco; basta un colpo di pinna e il sedimento si solleva, creando così una nuvola bianca, una sorta di muro che non consente più di vedere, neanche con le lampade, né di orientarsi». Il quadro definitivo verrà fuori dalle analisi degli uomini della Capitaneria di porto, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania. Una giornata segnata dalle tragedie in mare quella di ieri in Campania. Un altro uomo è morto a Capri stroncato da un da un malore durante un'immersione guidata da una società di Diving di Baia. Ciro Savarese, napoletano, aveva 70 anni.