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La morte di Luana D’Orazio, lo sciopero a Prato. “Sul lavoro non si muore se c’è vigilanza”

Piazza delle Carceri è stata invasa dai lavoratori e dai residenti in nome di Luana D’Orazio, la 22enne morta schiacciata da un macchinario nell’industria tessile nella quale lavorava. “Luana era un’apprendista, il suo contratto prevede formazione per l’utilizzo dei macchinari. Gli infortuni sono possibili purtroppo, ma se la vigilanza funziona sul lavoro non si muore” spiega a Fanpage.it Juri Meneghetti, funzionario territoriale per la sicurezza di Filctem-Cgil.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Uno sciopero di quattro ore indetto dai sindacati Cgil-Cisl-Uil per la sicurezza sul lavoro dopo la tragedia che ha coinvolto un'operaia di appena 22 anni impiegata in un'azienda tessile in provincia di Prato. Proprio in piazza delle Carceri sono radunati lavoratori e residenti emotivamente investiti dalla vicenda di Luana D'Orazio. Nel rispetto delle nome anti-Covid, una folla numerosissima si è ritrovata per manifestare nel nome della neo-mamma, di Sabri Jaballah, morto schiacciato da un macchinario di un'industria tessile di Montale e della 34enne gravemente infortunata in un'azienda di Asolo. Una mobilitazione che non è più solo territoriale ma nazionale: anche le strade adiacenti alla piazza sono piene.

Presenti anche gli operai dell'Orditura Luana, luogo di lavoro della 22enne deceduta nella giornata di lunedì. Juri Meneghetti, funzionario territoriale per la sicurezza di Filctem-Cgil, spiega che a Prato l'industria tessile è quella maggiormente diffusa. "Si tratta del settore che conta più lavoratori qui in zona – dice a Fanpage.it -. Il tema della sicurezza sul lavoro è nazionale, non riguarda un comparto specifico, ma nel nostro caso la discussione si lega indissolubilmente alle condizioni nelle industrie tessili. Speriamo che il caso specifico di Luana che è in prima pagina su tutti i quotidiani nazionali apra una reale discussione sul tema degli infortuni sul lavoro. Siamo nel 2021, andiamo su Marte e non riusciamo ad evitare che le persone muoiano incastrate nei macchinari".

Il contratto di apprendistato

L'indice è puntato contro il modello produttivo. Secondo quanto emerge dall'inchiesta aperta sull'Orditura Luana, la 22enne morta schiacciata da un orditoio non avrebbe dovuto usare il macchinario da sola. "In Italia il contratto da apprendista prevede la formazione per poter svolgere in maniera autonoma il proprio ruolo – spiega ancora a Fanpage.it Juri Meneghetti -. Nel caso specifico valuterà la magistratura cosa sia successo. Quello che per ora sappiamo è che Luana era un'apprendista assunta da poco tempo e avrebbe dovuto avere quella formazione. Sicuramente qualcosa non ha funzionato. Il rischio zero non esiste mai, gli infortuni purtroppo possono accadere. Quello che non possiamo accettare è che nel 2021 si muoia durante il turno in fabbrica. Qualcosa non ha funzionato, perché se non fosse stato così, Luana non sarebbe morta".

Sul palco vi saranno i tre segretari provinciali dei sindacati confederali promotori della manifestazione. Con loro anche diversi lavoratori del settore tessile. Al presidio sono presenti anche i lavoratori in sciopero da 100 giorni della Texprint. La vera difficoltà, spiegano ancora i sindacalisti, è vigilare sul settore tessile. Sul territorio sono 48 i tecnici della prevenzione a controllare su 30.000 aziende. Nel pomeriggio si attende anche l'arrivo del ministro del lavoro Andrea Orlando che ha convocato un vertice in prefettura sul tema della sicurezza sul lavoro. Parteciperanno all'incontro anche il sindaco di Prato e gli assessori regionali alla salute e al lavoro, Bezzini e Nardini.

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