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La moglie del sindacalista ucciso: “Vogliono oltraggiare la sua memoria, ipotesi lite fantasiosa”

Eugenio Losco, che assiste Assia Lucia Marzocca, la vedova di Adil Belakhdim: “La vicenda verrà ricostruita nel processo ma già da ora sembra fantasioso sostenere che l’omicidio di Adil sia stato causato da un litigio o addirittura da una aggressione. Adil non era un violento, era una persona mite ed era lì solo per difendere i diritti dei lavoratori”.
A cura di Davide Falcioni
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"La vicenda verrà ricostruita nel processo ma già da ora sembra fantasioso sostenere che l'omicidio di Adil sia stato causato da un litigio o addirittura da una aggressione. Adil non era un violento, era una persona mite ed era lì solo per difendere i diritti dei lavoratori". Sono le parole pronunciate dall'avvocato Eugenio Losco, che assiste Assia Lucia Marzocca, la vedova di Adil Belakhdim, il sindacalista investito e ucciso venerdì scorso durante un picchetto all'esterno del centro di distribuzione Lidl di Biandrate, in  provincia di Novara. L'avvocato Losco spiega che "Adil non era un violento, era una persona mite ed era lì solo per difendere i diritti dei lavoratori" e "attraverso le dichiarazioni diffuse dai media, si cerca di spostare la responsabilità di questo grave omicidio su Adil, così oltraggiandone la memoria. Ancora una volta si cerca di fare passare i lavoratori quali violenti per giustificare ogni reazione nei loro confronti".

La versione del camionista: "Sono stato aggredito dai lavoratori"

Alessio Spaziano, il camionista che ha investito Adil Belakhdim, nel corso di un interrogatorio davanti al Gip ha infatti fornito la sua versione dei fatti: "C'è stato un litigio prima, i manifestanti mi hanno circondato, hanno aperto la portiera, volevano trascinarmi già dall'abitacolo. Mi hanno aggredito", ha raccontato, per poi aggiungere: "Sono riuscito a divincolarmi. Ma non vedevo Adil o nessun altro. Era dietro alla motrice, non davanti. Pensavo volessero farmi scendere e linciarmi. Per questo ho avuto paura e sono andato via. Non sapevo di aver investito qualcuno. Avevo capito che era successo qualcosa ma non pensavo a niente di così grave" ha sottolineato l'indagato. La sua versione sembra sarebbe stata giudicata convincente dal Gip che stamattina, durante un'udienza di convalida del suo fermo, ne ha deciso la scarcerazione; Spaziano sarà posto agli arresti domiciliari e dovrà – naturalmente – continuare a restare a disposizione degli inquirenti.

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