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Kristina Gallo, fu omicidio o morte naturale? Confronto tra i medici legali in Tribunale

Stamattina hanno parlato di fronte alle parti i periti medico legali, che si sono confrontati sulle cause del decesso di Kristina Gallo, trovata morte nel suo appartamento a Bologna nel marzo 2019.
A cura di Davide Falcioni
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Nell'udienza del Tribunale di Bologna sulle cause della morte di Kristina Gallo, la donna di 26 anni trovata cadavere a fine marzo 2019 nel suo appartamento del capoluogo emiliano, nuda e con le gambe sotto al letto, stamattina hanno parlato di fronte alle parti i periti medico legali, che si sono confrontati sulle cause del decesso.

Il caso venne in un primo momento trattato come un episodio di morte naturale, poi però l'inchiesta venne riaperta con l'ipotesi di omicidio, che ha portato ad accusare e arrestare tre anni dopo Giuseppe Cappello, il 44enne che con Kristina aveva una relazione sentimentale. Per lui il pubblico ministero Francesco Caleca ha chiesto il rinvio a giudizio ed è in corso il rito abbreviato condizionato all'audizione di alcuni consulenti.

Dall'ascolto dei medici legali che si sono occupati della vicenda, "è uscito pacificamente un quadro di incertezza sulle cause della morte", ha detto al termine dell'udienza il difensore dell'imputato, avvocato Gabriele Bordoni. Il legale ha spiegato come dall'udienza a porte chiuse, nell'aula bunker della Dozza, siano emerse differenze tra i periti, tra chi valorizza più dati di contesto e chi invece rimane sul piano strettamente medico legale, "ma non sono emersi indicazioni di alcun tipo che vadano in una direzione piuttosto che in un'altra".

L'avvocato Barbara Iannuccelli, parte civile per l'associazione ‘La caramella buona', che tutela le vittime di stalking, ha detto di essere "molto soddisfatta" dal momento che il medico legale Guido Pelletti, che inizialmente aveva concluso per una morte naturale, "oggi alla domanda se può escludere la morte violenta ha risposto di no, e ha detto che propende leggermente per la morte naturale". Prossima udienza il 29 maggio, quando si sentiranno altri consulenti tecnici.

Era il 25 marzo del 2019 quando Kristina Gallo, 30 anni, venne trovata senza vita nel suo appartamento di Bologna: il corpo giaceva da giorni nudo, a terra, e nell'appartamento era presente solo il cane della donna. Inizialmente le indagini si orientarono sulla morte per causa naturale, ma successivi approfondimenti investigativi ricostruirono un quadro decisamente diverso: quello di una relazione burrascosa, testimoniata anche da amiche e colleghi di lei, e il coinvolgimento del compagno della donna nella morte, avvenuta non per un malore come ipotizzato inizialmente bensì per asfissia meccanica.

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