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Kristina Gallo, c’è la svolta nel giallo: il cellulare si è riacceso, indagato l’amico

La ragazza era stata trovata morta dal fratello nel maggio del 2012 nella sua casa alla Bolognina. Il cellulare era sparito, ma negli ultimi giorni è stato utilizzato da qualcuno. Si pensava ad un decesso per cause naturali, ma ora la Procura indaga per omicidio volontario e sul registro degli indagati c’è già il nome di un uomo con cui la 30enne si vedeva.
A cura di Biagio Chiariello
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A quasi due anni dalla morte di Kristina Gallo si è riacceso il suo cellulare. Lo scrive oggi il Corriere della Sera in merito al giallo della donna di 30 anni trovata cadavere il 25 marzo 2019 nella sua casa alla Bolognina. Gli inquirenti ora ipotizzano che la giovane non sia deceduta per cause naturali, come inizialmente si è stabilito, ma potrebbe essere stata uccisa. La Procura indaga e sul registro degli indagati ci sarebbe già il nome di un uomo che lei aveva frequentato.

Il giallo di Bologna

Il corpo senza vita di Kristina fu ritrovato dal fratello: la vittima era nuda e giaceva per terra a pancia in su ma la parte inferiore del corpo, dal bacino in giù, era sotto il letto. Il sole che filtrava dalla finestra e batteva sul volto della ragazza, aveva accelerato il processo di decomposizione soltanto sul viso, impossibile dunque stabilire il momento del decesso, probabilmente nei 5 o 6 giorni precedenti. Difficili anche gli accertamenti nelle vie aeree. Il medico-legale, incaricato dalla Procura, aveva stabilito che la morte era sopraggiunta per arresto cardiaco dovuto a probabili cause naturali, anche se la 30enne non soffriva di particolari patologie e l’autopsia aveva escluso che potesse aver assunto sostanze stupefacenti o alcol.

Le indagini ripartono

Alla prima richiesta di archiviazione alla quale, la famiglia, assistita dall’avvocato Cesarina Mitaritonna, si era opposta. La consulenza medico-legale disposta dai genitori e la conseguente perizia non aveva escluso un’asfissia meccanica per occlusione delle prime vie aeree. Dunque Kristina potrebbe essere stata soffocata. Il gip Domenico Panza un anno fa aveva disposto nuove indagini e da allora gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Caleca, hanno ricominciato ad indagare.

Il telefono di Kristina si è riacceso

Ora che è stato captato il segnale del cellulare scomparso, la storia di cronaca si riapre ufficialmente: qualche giorno prima della morte aveva agganciato le cella telefonica in zona ma non fu rinvenuto in casa.  Inaspettatamente però quel telefono è stato riacceso ed è stato utilizzato da qualcuno. Le indagini proseguono per capire come il dispositivo sia scomparso da casa di Kristina e se chi lo ha riacceso sia l’ultima persona ad averla vista viva.

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