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Istruttore precipita dal deltaplano e muore, il racconto dell’allieva: “Ero sola, è stato terribile”

Eva era al suo primo volo in deltaplano, un regalo di amici, e mai avrebbe pensato che l’esperienza si sarebbe trasformata in un incubo. La donna, sopravvissuta miracolosamente al terribile incidente in deltaplano nel Trevigiano in cui ha perso la vita l’istruttore Federico Baratto, è rimasta agganciata al deltaplano senza saperlo pilotare.
A cura di Antonio Palma
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“Non ho capito cosa sia successo, ho visto solo il deltaplano che si alzava all’improvviso e mi sono ritrovata sull’albero. È stato tutto molto brutto”, sono le uniche parole che è riuscita a riferire Eva, la donna sopravvissuta miracolosamente al terribile incidente in deltaplano nel Trevigiano in cui ha perso la vita l’istruttore, Federico Baratto, 51enne padovano. La donna è stata recuperata in condizioni non gravi e ricoverata sotto shock ma non sa darsi una spiegazione di quello che è accaduto. Del resto era il suo primo volo in deltaplano, un regalo di amici, e mai avrebbe pensato che l’esperienza si sarebbe trasformata in tragedia.

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Pochi istanti dopo la partenza ha visto il suo istruttore precipitare nel vuoto da oltre 850 metri di quota ed è rimasta sola sul deltaplano che di fatto si è trasformato in un mezzo fuori controllo che ha rischiato di uccidere anche lei. Agganciata al deltaplano senza saperlo pilotare, Eva è rimasta in balia delle correnti d’aria, girando più volte su se stessa prima di impigliarsi a un albero del precipizio senza cadere. Recuperata dall’elisoccorso, ha riportato solo una slogatura alla caviglia. Poco prima aveva visto Federico Baratto cadere nel vuoto dal monte Grappa senza poter fare nulla.

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Una tragedia a cui nessuno per ora sa dare una spiegazione visto che l’uomo era un super esperto in materia con decine di anni di esperienza alle spalle. L’ipotesi principale degli inquirenti è un errore umano ma per ora non si esclude uno sganciamento accidentale del morsetto anche se l'eventualità appare molto remota. Al momento comunque non risultano responsabilità di terzi perché sempre lui aveva preparato l’attrezzatura su cui volare. Una delle ipotesi che si fa largo, ma tutta da accertare, è che il 51enne si fosse legato come da procedura ma poi si sia accorto che la telecamera era spenta e si sia sganciato per riaccenderla dimenticandosi di rimettere il gancio. Una tesi che i carabinieri stanno cercando di verificare proprio attraverso i vari video delle telecamere che riprendevano il volo.

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