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Intossicazione in un rifugio Alpino nel Cuneese, soccorsi 40 ragazzi: in ospedale con nausea e vomito

Sono 40 i ragazzi finiti in ospedale a Cuneo a causa di una intossicazione mentre erano ospiti in un rifugio Alpino. Nausea e vomito i sintomi che li hanno costretti a richiedere l’intervento del 118.
A cura di Chiara Ammendola
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Restano da chiarire le cause dell'intossicazione avvenuta quest'oggi in una casa vacanze ad Argentera, sulle montagne della valle Stura di Demonte, in provincia di Cuneo. Alcuni ospiti hanno accusato malesseri vari, principalmente nausea e vomito, tanto da richiedere l'intervento del 118. In 40 sono finiti in ospedale, quasi tutti giovani che erano lì nell'ambito di una gita organizzata dai Salesiani.

L'allarme è stato lanciato nel pomeriggio di oggi quando alcuni ragazzi hanno iniziato a stare male. Tutti si trovavano all'interno della Casa alpina, ad Argentera, struttura di proprietà dalla Parrocchia di Carrù. Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118 che hanno visitato il gruppo sul posto prima di optare per il trasporto in ospedale a Cuneo.

Tutti i presenti, facenti parte del gruppo dei Salesiani, hanno accusato malessere, oltre a vomito e diarrea. Per questo in 29 sono stati portati in Pronto soccorso con i mezzi del 118, mentre i restanti sono stati accompagnati al Santa Croce dai genitori. Per fortuna, stando a quanto si apprende, nessuno era in condizioni gravi. Tutti sono stati visitati in codice verde.

Inizialmente era stata avanzata l'ipotesi di un'intossicazione alimentare, ma le ultime verifiche dei Vigili del fuoco hanno accertato la presenza di monossido di carbonio. Domani verranno effettuate altre verifiche alla cucina. “I ragazzi coinvolti sono una quarantina. È confermata l'intossicazione monossido di carbonio”, spiega l'Asl Cn1 in una nota.

La "Casa Alpina" di Argentera è attrezzata per soggiorni estivi ed invernali delle famiglie del territorio delle parrocchie appartenenti alla ‘Unità Pastorale Langhe-Carrù', comprendente Carrù, Piozzo, Clavesana, Bastia, Roccaciglié, Ciglié, Marsaglia ed Igliano.

“Pare che probabilmente non sia stata accesa la cappa d'aspirazione in cucina – ha spiegato don Domenico Prandi, parroco a Carrù – in un primo momento mi hanno riferito anche dell'ipotesi di un'intossicazione alimentare. Ora spetta ovviamente ai Vigili del fuoco e alle autorità sanitarie stabilire le cause precise. La Casa alpina è moderna e tutte le attrezzature, come confermato dal Comune, sono a norma. Fortunatamente non ci sono state conseguenze gravi”.

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