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Infarto sul volo Torino-Lamezia, l’aereo costretto a tornare indietro: morto passeggero di 35 anni

Il dramma è avvenuto su un volo Ryanair partito da Torino con direzione Lamezia Terme. Col ragazzo viaggiava anche la moglie che si sarebbe sentita male, dopo aver appreso della morte del figlio. Una vicenda sulla quale si staglia anche il presunto problema della scorta per l’ambulanza in pista.
A cura di Biagio Chiariello
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immagine di repertorio
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Tragedia questa mattina, mercoledì 17 aprile, all’aeroporto di Torino-Caselle dove un passeggero di 33 anni, Giuseppe Stilo, è morto mentre era in volo dal capoluogo piemontese a Lamezia Terme, in Calabria. L'uomo, che viaggiava in compagnia della moglie, ha avuto un malore più o meno a metà del tragitto; sarebbe stato colto da un arresto cardiaco.

Il capitano del volo Ryanair FR8780R, partito alle 11, ha chiesto autorizzazione all’atterraggio di emergenza, ma nessuno degli scali contattati ha dato risposta positiva, così l’aereo è stato costretto a tornare indietro a Torino. Nel frattempo il 33enne è stato soccorso a bordo del velivolo mentre l'allarme al 112 era già stato lanciato. Ma una volta atterrato, per il passeggero non c'è stato nulla da fare ed è deceduto.

La moglie, che era con lui, ha accusato a sua volta un malore ed è stata trasportata in ospedale dal 118. Il velivolo è rimasto fermo sulla pista per consentire gli accertamenti dei tecnici dello Spresal e della polizia.

Peraltro una volta tornati a Caselle, l’ambulanza in servizio nello scalo sarebbe stata priva di scorta, come scrivono i giornali locali.

Questo il comunicato della SAGAT, la società che si occupa della gestione e dello sviluppo dell'Aeroporto di Torino, in merito al dramma avvenuto stamane: "Il personale del primo soccorso dell'aeroporto era già in pista prima dell'arrivo dell'aereo, successivamente è arrivata un'ambulanza dal varco tre e non ci sono stati ritardi nell'effettuazione dei soccorsi, per quanto di competenza dell'aeroporto. L'ambulanza per le emergenze non ha bisogno di scorta", precisa.

Su quanto accaduto ora indagano la Polaria e i tecnici dello Spresal.

Secondo quanto affermato dall'Asl To4, in una nota non ci sarebbe stato nessun ritardo nei soccorsi all'uomo di 35 anni morto, per un malore, questa mattina a bordo di un aereo all'aeroporto di Caselle (Torino). "A causa di un malore del passeggero, l'aeromobile diretto a Lamezia Terme ha fatto rientro a Torino con procedura di emergenza – spiegano dall'azienda sanitaria – a bordo del velivolo intanto due medici passeggeri del volo hanno cominciato le manovre di rianimazione cardio polmonare coadiuvati dal personale di bordo, che ha messo a disposizione il defibrillatore semi automatico presente in aereo".

"Nel frattempo – si legge ancora – il personale sanitario in servizio presso il pronto soccorso aeroportuale si preparava in pista a prestare soccorsi e la centrale operativa 118, allertata sulla situazione, provvedeva ad inviare l'ambulanza di base di Borgaro Torinese, seguita dal mezzo con medico ed infermiere con sede a Venaria", sottolinea l'Asl, evidenziando che all'arrivo dell'aereo "il medico in servizio presso l'aeroporto saliva immediatamente a bordo e provvedeva ad erogare la terza scarica con il Dae e a somministrare dell'adrenalina". Infine due volontari dell'ambulanza del 118, una volta saliti a bordo, hanno aiutato i sanitari che già prestavano soccorso nel continuare le manovre rianimatorie. "Si precisa che la prima ambulanza con i volontari era attesa al varco e ha impiegato circa 2 minuti per accedere al sedime aeroportuale (nel frattempo il paziente aveva tre medici con defibrillatore e adrenalina che lo stavano assistendo) mentre la medicalizzata del 118 è entrata immediatamente", conclude la nota dell'Asl.

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