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Incidenti causati da navigatori, Polizia Stradale a Fanpage: “Guidare è come avere un’arma in mano”

L’intervista a Fanpage.it del direttore del Servizio Polizia Stradale, Paolo Maria Pomponio: “Serve più consapevolezza dei rischi e responsabilizzazione di chi guida”.
A cura di Antonio Palma
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Oltre il 90 per cento degli incidenti stradali in Italia avviene per errate condotte umane, spesso causate da distrazione come l’uso scorretto di telefonini e navigatori, ma anche per alterazioni psicofisiche come l’assunzione di alcol e droga. Per questo tra automobilisti, camionisti e tutti quelli che usano la strada serve maggiore “consapevolezza e responsabilizzazione” sui propri comportamenti. Lo ha spiegato a Fanpage.it il direttore del servizio Polizia Stradale, Paolo Maria Pomponio, che coordina l’attività dei compartimenti Polstrada presenti sul territorio nazionale.

“Guidare non è uno scherzo ma è una cosa molto seria, molti pensano che sia come usare un’aspirapolvere in casa ma condurre un veicolo è come avere un’arma carica in mano con colpo in canna e se non la uso con cautela e prudenza può partire il colpo e può prendere chiunque, sia me stesso che gli altri”, ha sottolineato il dirigente della polizia di stato, facendo il punto sulla situazione dei controlli della polizia stradale che in appena due mesi hanno fatto segnare oltre 222mila infrazioni stradali tra cui 5.751 per l’utilizzo del telefono cellulare e oltre 6mila patenti ritirate.

Il direttore del Servizio Polizia Stradale Paolo Maria Pomponio
Il direttore del Servizio Polizia Stradale Paolo Maria Pomponio

Quali sono i risultati dei controlli stradali di questi mesi estivi, ci sono state particolari criticità? Strade dove siete stati più impegnati?

Non esistono strade insicure, sono quelli che vivono la strada con i propri comportamenti a determinarne la sicurezza. Oltre il 90% degli incidenti stradali avviene per errate condotte umane e noi come polizia stradale non lesineremo impegno e risorse nel contrastare chi guida in maniera scellerata. Con la consapevolezza però che i controlli da soli non bastano ma serve attività educativa e di sensibilizzazione.

In queste settimane ci sono stati diversi casi di inversione a "U" in autostrada dovuti a navigatori Gps con altrettanti conducenti sanzionati con la revoca della patente, la multa fino a 8.000 euro, il fermo del mezzo per 3 mesi, oltre alla denuncia penale.

Ora noi in Autostrada e nelle strade con spartitraffico centrale stiamo attenzionando sempre di più i casi di contromano, l’ultimo poche ora fa a causa del navigatore, fortunatamente senza conseguenze. Bisogna ricordare che la tecnologia è importante ma non possiamo appaltare tutto alla tecnologia, si deve state sempre concentrati quando si guida. Durante i mesi di luglio e agosto ci sono stati in tutto 16 casi di circolazione in contromano tra autostrade e strade a carreggiate separate ma da inizio anno i casi sono stati oltre settanta.

Il pullman azzurro della polizia stradale per sensibilizzare alla sicurezza stradale
Il pullman azzurro della polizia stradale per sensibilizzare alla sicurezza stradale

Quali sono le cause più frequenti di questi comportamenti?

Il 30% era rappresentato da ultra settantenni, Il 22% da persone ubriache, alla base c’è sempre l’essere umano che non è sufficientemente responsabilizzato. Pensano di tenere l’aspirapolvere per le mani, il concetto è quello. Le autostrade inoltre sono ultra segnalate, prima di imboccarne una ci sono cartelli di ogni tipo che indicano la direzione giusta, se lì mi entri in contromano e sbagli significa che stai facendo altre cose, che non stai attento.

Cosa fare per evitare distrazioni alla guida, cosa sta facendo la polizia stradale?

Per evitare questi comportamenti non bastano i controlli ma serve maggiore conoscenza dei rischi e consapevolezza dei pericoli. Più pattuglie non portano meno incidenti, è un luogo comune da sfatare perché l’aspetto dei controlli non è sufficiente, serve più consapevolezza dei rischi non a livello pecuniario ma a livello fisico. Per questo la polizia stradale si sta impegnando su un doppio binario e sta affiancando al presidio del territorio una campagna per diffondere la cultura della guida sicura.

Abbiamo schierato in campo un laboratorio mobile che ci consente di essere più efficaci contro chi conduce un veicolo sotto influenze di sostanze stupefacenti che dà esiti immediati dei test e quindi ha un effetto dissuasivo ma nelle stesse città andiamo il mattino anche con il pullman azzurro dove all’interno c’è un’aula multimediale nella quale vengono illustrate le conseguenze delle condotte scorrette attraverso filmati e dei simulatori con effetti deterrenti importanti. In generale bisogna intercettare i ragazzini quando sono piccoli, dai tre ai dodici anni perché poi si ricorderanno e quando andremo a incontrarli di nuovo nelle scuole sarà diverso mentre se incontro ora un 15enne è mentalmente già strutturato. La sicurezza stradale è un valore universale, significa che tutti quelli che stanno sulla strada, dal pedone a chi usa il monopattino, da chi va in bicicletta a chi si sposta in auto, fino ai conducenti professionali ma anche ai poliziotti stradali, tutti dobbiamo sentirci coinvolti. Una minore sinistrosità dipende da una maggiore virtuosità delle condotte di guida di tutti.

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