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Incidente Jesolo, 5mila allo stadio di Musile per i funerali dei 4 amici morti: “È ancora notte”

Folla e commozione ai funerali congiunti dei 4 amici morti sabato scorso nell’incidente di Jesolo. A dare l’ultimo saluto ai campi sportivi di Musile di Piave a Riccardo Laugeni, Leonardo Girardi, Eleonora Frasson e Giovanni Mattiuzzo, anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e altre autorità. Lutto cittadino in 3 comuni.
A cura di Ida Artiaco
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Sono più di cinquemila le persone che questa mattina alle 10 si sono riunite presso i campi sportivi di Musile di Piave per dare l'ultimo saluto a Riccardo Laugeni, Leonardo Girardi, Eleonora Frasson e Giovanni Mattiuzzo, i quattro amici morti sabato scorso in un incidente verificatosi a Jesolo mentre tornavano da una serata insieme. Presente ai funerali congiunti delle quattro vittime, celebrati dal vicario generale della diocesi di Treviso, con il parroco di Musile, don Flavio, e i religiosi del territorio, c'era anche Giorgia Diral, l'unica sopravvissuta che nella tragedia ha perso la sua migliore amica e il fidanzato. Ci sono anche molte autorità, tra cui il presidente del Veneto Luca Zaia, in prima fila, e molti i carabinieri, colleghi del padre di Riccardo Laugeni. Dopo la cerimonia funebre, i feretri raggiungeranno i cimiteri di Musile e di San Donà, dove per tutta la giornata di oggi sarà osservato il lutto cittadino e le bandiere saranno a mezz'asta, mentre l'Outlet di Noventa di Piave, dove lavoravano due dei giovani deceduti, dopo aver posticipato l'apertura alle 11, sospenderà la diffusione della musica.

Il dolore dei familiari: "Non ci hanno dato la possibilità di viverci"

Tra i momenti più commoventi della cerimonia ci sono stati i ricordi dei familiari delle quattro vittime. Tra le prime a prendere la parola, Ilaria, la sorella di Riccardo Laugeni, che ha detto: "Avrei voluto condividere con te istanti e non ricordi, ma qualcuno non ci ha dato la possibilità di viverci. Non saranno delle lettere messe insieme a farmi sentire di nuovo le tue labbra sulla mia guancia". Nel corso dell'omelia, invece, il sacerdote officiante ha sottolineato come "la morte tragica e maledetta che ha infranto le speranze di questi giovani ha prolungato l'effetto di oscurità in tanti di noi, sembra quasi che sia ancora notte, tante domande senza risposte. Con fatica riusciamo a uscire da quel buio, da quella notte. Chi era più vicino a questi giovani non deve chiudersi nel dolore, non deve rimanerne schiacciato. In pochi istanti, lungo la stessa strada la leggerezza ha prodotto morte e il coraggio ha salvato una vita". Quella vita, Giorgia, che ha visto i suoi salvatori presenti alle esequie, in maniera sommessa.

Incidente Jesolo, confermati i domiciliari per Marinica

Intanto, proseguono le indagini per cercare di ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente verificatosi sabato scorso a Jesolo, nel quale hanno perso la vita i 4 amici a bordo di una Ford Fiesta che prima è uscita di strada e poi si è ribaltata in un canale. Grazie alle dichiarazioni di Giorgia, la 22enne unica sopravvissuta, e alla segnalazione di una supertestimone, che è voluta rimanere anonima alla stampa, è stato fermato con l'accusa di omicidio stradale plurimo Marius Alin Marinica, elettricista di 26 anni di origine romena ma in Italia dal 2012, che avrebbe corso a folle velocità facendo anche sorpassi azzardati pochi attimi prima della tragedia. Per lui il giudice per le indagini preliminari di Venezia, Massimo Vicinanza, ha confermato i domiciliari con obbligo di indossare il braccialetto elettronico. Il pm ha disposto anche la perizia per verificare la velocità alla quale procedevano le auto coinvolte nella tragedia, quella dei ragazzi e quella dell'investitore, del quale verrà controllato anche il cellulare, per capire se abbia mandato messaggi o fatto foto negli attimi prima o dopo lo schianto fatale per i 4 amici.

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