Inchiesta P4: Gianni Letta sapeva tramite l’«amico di tutti» Bisignani

Inizia a prendere corpo quello che già possiamo definire "il sistema Bisignani": una macchina del fango che portava a intessere rapporti con media, polizia, banche, confederazioni, istituti pubblici, Tv di Stato, e soprattutto politici. E ad ammetterlo è uno dei nomi più rilevanti emersi dalla lista in possesso dei pm nell’ambito delle indagini sulla cosiddetta P4: Gianni Letta. Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri sarebbe venuto a conoscenza dell'inchiesta giudiziaria della Procura di Napoli ancor prima che la notizia divenisse di dominio pubblico. E a dirglielo sarebbe stato proprio l' "amico di tutti", Luigi Bisignani. Lo ha rivelato lo stesso braccio destro del premier Berlusconi nel corso di un interrogatorio davanti ai pm napoletani dello scorso 23 febbraio: "Bisignani è persona estroversa e ben informata – ha rivelato Letta – è possibile che a volte dica più di quel che sa".
Il sottosegretario ha anche ricordato di essere stato testimone di nozze del faccendiere assieme a Lamberto Dini per il fatto di averlo "conosciuto quarant'anni fa, dal momento che il padre era molto amico del mio direttore del Tempo Angiolillo". Letta che aveva anche negato di avere "mai cenato con Bisignani e il pg di Roma, tantomeno per festeggiare il nuovo giudice della Corte costituzionale Lattanzi che ho conosciuto solo al giuramento Quirinale", ciò che invece non nega è che fosse "oggetto di attenzioni da parte dell’autorità giudiziaria, sicuramente non che era intercettato. Posso avergli detto di non parlare troppo al telefono, visto che è piuttosto facondo". Sembra evidente dunque che Bisignani, ora agli arresti domiciliari, sapeva di essere intercettato. E tal proposito già ieri avevamo parlato dell‘intercettazione col Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo in cui dice di essere "ascoltato" da Henry John Woodcock, che, insieme all'altro pm Francesco Curcio, indaga sulla P4.
Letta poi rivela ai pm di conoscere anche Alfonso Papa, deputato Pdl, anch'egli accusato di far parte della nuova loggia nel ruolo di "talpa" di Bisignani. In particolare ammette di aver segnalato al Presidente Berlusconi, alla vigilia delle elezioni politiche del 2008, “le ambizioni politiche” dell'ex magistrato, regolarmente divenuto poi deputato.
Intanto nella giornata di ieri Luigi Bisignani è stato sentito dal gip per l’interrogatorio di garanzia. Due ore nelle quali l'uomo ombra ha iniziato a far luce sul "vero e proprio sistema criminale, illegale e surrettizio", come l'hanno definito i pm. Al faccendiere vengono contestati tre capi di accusa in cui si ipotizzano i reati di favoreggiamento e rivelazione del segreto di ufficio, cioè l’acquisizione illegale di informazioni su due processi giudiziari.