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Incendio al porto di Ancona, migliora la qualità dell’aria: “Domani riaprono scuole e parchi”

Migliora la qualità dell’aria ad Ancona, dove la scorsa notte un vasto incendio è scoppiato all’interno del capannone ex Tubimar nella zona del Porto. Il Comune ha pertanto deciso che “domani riapriranno scuole, Università, nidi, centri semiresidenziali, parchi e strutture sportive all’aperto. Si possono riaprire le finestre”. Intanto, continuano le indagini per capire cosa abbia generato le fiamme.
A cura di Ida Artiaco
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Buone notizie da Ancona, dove la scorsa notte un vasto incendio è scoppiato nella zona del porto, all'interno del capannone ex Tubimar, mettendo in allarme la popolazione. Il Comune ha infatti comunicato che la qualità dell'aria è in netto miglioramento, dopo i risultati positivi delle analisi svolte dall'Arpam. Pertanto, "domani riapriranno scuole, Università, nidi, centri semiresidenziali, parchi e strutture sportive all'aperto. Si possono riaprire le finestre", si legge in un tweet pubblicato dall'account ufficiale del Comune. Così, dopo che la situazione è tornata sotto controllo, ci sono volute più di 30 ore di lavoro da parte dei vigili del fuoco per spegnere le fiamme e la minacciosa nube nera ha smesso di aleggiare sulla città, si lavora senza sosta per capire cosa abbia innescato il rogo.

La procura di Ancona procede per il reato di incendio ma si valutano anche i reati ambientali, per ora non ci sono indagati. Al momento non è esclusa nessuna ipotesi, nemmeno quella accidentale, anche se la pista più battuta è un cortocircuito dell'impianto fotovoltaico sul tetto del capannone. Tutta l'area è stata comunque messa sotto sequestro per proseguire le indagini. Ma per la popolazione non dovrebbero esserci più pericoli. La preoccupazione maggiore era legata alla presenza di acido cianidrico generato dalla combustione della gommapiuma nei capannoni del porto. Ma, fanno sapere dall'Arpam, "le 6 stazioni piazzate in città hanno rilevato assenza di queste sostanze nell'aria. Solo nel luogo dell'incendio il dato era presente, ma il valore era 10 volte sotto il limite di legge consentito". I valori di Pm1, le polveri sottili, sono diminuiti e già è stata esclusa la presenza di amianto. Resta ora da capire la questione metalli e diossina. Ma per avere certezze su questo elemento "serve almeno una settimana" perché "i tempi delle analisi sono più lunghi. Bisogna tracciare elementi nanogrammi, un miliardesimo di grammo e la cosa richiede una tempistica più ampia".

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