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L'omicidio di Alika Ogorchukwu a Civitanova Marche

Il testimone dell’omicidio di Alika: “Ho urlato ‘fermo lo ammazzi’, poi ho chiamato la polizia”

Fanpage.it ha incontrato uno dei testimoni oculari dell’omicidio di Alika, a Civitanova Marche. L’uomo racconta di aver provato a fermare Ferlazzo e di aver poi collaborato con la polizia al suo arresto: “Non c’è stata indifferenza”.
A cura di Laura Meda
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A sinistra Mariano Mosconi, a destra Alika Ogorchukwu
A sinistra Mariano Mosconi, a destra Alika Ogorchukwu
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"Il corso era deserto, non c'è stata indifferenza, anzi, abbiamo fatto tutto ciò che potevamo". Continua a ripeterlo a chiunque Mariano Mosconi, testimone oculare dell'omicidio dell’ambulante Alika Ogorchukwu da parte del 32enne Filippo Ferlazzo.

Mariano Mosconi, impiegato all’agenzia delle dogane e dei monopoli di Civitanova, lo scorso venerdì pomeriggio si è ritrovato suo malgrado sul luogo della tragedia. Un caso: Mosconi di solito va in auto al lavoro ma quel giorno l'aveva portata a riparare. Ha visto Filippo Ferlazzo prendere a bastonate Alika e inizialmente ha provato a intervenire, togliendogli la stampella.

Poi però Ferlazzo rincorre Alika, iniziando a riempirlo di botte. E camminando di nuovo lungo il corso, Mosconi ogni giorno ha davanti agli occhi quel terribile momento. "Non pensavo che si potesse uccidere una persona così, a mani nude.. ora lo so", racconta.

Filippo Ferlazzo.
Filippo Ferlazzo

"Quel pomeriggio – spiega Mosconi – eravamo solo in quattro. Oltre a me una donna, una ragazza e un anziano. I negozi erano chiusi, il corso deserto. Cosa avremmo potuto fare? Io gli ho detto di smetterla, la voce che nel video dice ‘Fermo, così lo ammazzi' è la mia. Poi ho chiamato il 112. Facile parlare da dietro un computer, in certe situazioni ti devi trovare".

E lui che si è ritrovato in mezzo ha collaborato insieme ad altri all'arresto di Ferlazzo, seguendolo a distanza subito dopo l'aggressione e indicando alla polizia dove si trovava. "Gli agenti mi hanno detto che ho fatto quello che dovevo fare, continua, certo ci ho riflettuto molto, la notte non ci ho dormito ma non avrei potuto fare diversamente".

Il dibattito si è diviso anche sulla ragazza che ha ripreso la scena con il telefonino. Ma anche su questo Mariano Mosconi non ha dubbi: "Io non ci sarei mai riuscito, ma alla fine ha fatto una cosa buona, perché serve agli inquirenti per risalire a tutto quello che è successo".

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