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L'omicidio di Alika Ogorchukwu a Civitanova Marche

Per gli inquirenti, chi ha girato il video della morte di Alika “ha dato una grossa mano a indagini”

Il video della morte Alika ha dato una grossa mano alle indagini insieme ai filmati delle telecamere, secondo gli inquirenti. A riprendere la scena una ragazza di 28 anni: “Ero terrorizzata”.
A cura di Antonio Palma
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La vittima e il luogo dell'omicidio
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Il video degli ultimi istanti di vita e dell’assassinio di Alika Ogorchukwu, diventato virale online, ha attirato una valanga di critiche da parte di chi contesta la scelta dell’autrice di non intervenire e di chi la accusa di aver voluto raccogliere solo consensi social ma lo stesso filmato si è rivelato fondamentale ai fini dell’indagine per l’arresto e l’incriminazione del 32enne Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo.

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La conferma arriva da fonti investigative. “Il video che è diventato virale su Internet ci ha dato una grossa mano insieme ai filmati delle telecamere di Corso Umberto per ricostruire la dinamica esatta dell’aggressione subita dal mendicante” hanno fatto sapere infatti gli inquirenti, come riportato dal Corriere della Sera.

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A riprendere quelle scioccanti immagini è stata una ragazza di 28 anni di origine moldava che venerdì pomeriggio si trovava a passare per caso tra le strade del centro di Civitanova Marche e ritrovandosi davanti alla terribile scena.

“Ero terrorizzata davanti a quella scena, pietrificata dalla paura. Ho ripreso tutto col mio cellulare per farlo vedere a mia madre, l’ho girato in preda all’orrore” ha detto la giovane che è stata ascolta dagli inquirenti anche come testimone al pari delle altre persone presenti sul posto.

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Si tratta in tutto di cinque persone, Oltre e lei, c’erano un’anziana, un vecchietto col cane, un impiegato dell’ufficio dogane di Civitanova e la fidanzata dell’assassino.

“Non è vero che nessuno ha fatto niente non è assolutamente vero. C’è chi ha chiamato il 118 per farsi dire come fare un massaggio cardiaco, c’è chi è andato a prendere il defibrillatore e il matto aggressore è stato preso anche perché un signore lo ha rincorso per vedere dove si nascondeva e lo ha segnalato alla polizia” ha raccontato sui social un altro testimone.

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“Tutto questo sicuramente sarà stato fatto, ma la cosa più grave è che prima di arrivare alla morte di Alika non sia stato fatto nulla" ha replicato però l’avvocato Francesco Mantella, legale della famiglia di Alika Ogorchukwu, aggiungendo: “Chi era lì e si è girato dall’altra parte dovrebbe vergognarsi perché è anche un po’ colpa sua quello che è successo”.

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