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Il ritrovamento di un cadavere nel bosco, il marito soldato presunto assassino, l’amante soldatessa

Il mix per la bomba mediatica è pronto. : l’assassinio di Melania Rea è una tragedia che, per le sue caratteristiche, è subito diventato un caso mediatico.
A cura di pietro rinaldi
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Di sicuro diventerà uno sceneggiato. Di certo qualcuno ne scriverà un instant book per il prossimo Natale, l’omicidio di Melania Rea per le sue caratteristiche è un evento mediatico di sicuro successo. Lo sanno bene siti web, giornali e tv che usano tutte le notizie relative al caso come moltiplicatori di ascolti; ne hanno piena coscienza gli inquirenti che indagano, sotto i riflettori dei media.

Le caratteristiche che rendono un caso di cronaca nera un successo mediatico sono facilmente riconoscibili:

–          Un crimine efferato che avviene in un tranquillo ambiente di provincia

–          La “normalità” del contesto in cui si verifica il crimine

Mediaticamente, le differenze tra gli omicidi di Cogne, Avetrana, Perugia, Novi Ligure sono individuabili nei contesti, nei protagonisti e nelle dinamiche. In tutti i casi, però, la normalità era di casa.

Il successo mediatico della vicenda di Melania Rea trova le proprie radici nei pregiudizi che ciascuno di noi ha maturato guardando i telefilm polizieschi e b-movies italiani. Vediamo come.

Il 19 aprile viene ritrovato il corpo di Melania Rea. La prima notizia che si rincorre è quella che ci si potrebbe trovare in presenza di un serial killer, dato che nella stessa zona, pochi mesi prima era stato ritrovato il cadavere di un’altra donna quarantenne e bruna; il cadavere poi è sfigurato. La notizia gira come un vortice, perché è perfettamente coerente con i migliaia di telefilm polizieschi che abbiamo visto accomodati nei nostri divani. È nato il caso mediatico.

Passano le settimane e scopriamo che Salvatore Parolisi, il marito di Melania, è un caporale istruttore meridionale in servizio ad Ascoli Piceno. Quando Melania si era allontanata per prepararsi al parto a casa dei genitori, lui aveva avviato una relazione con una soldatessa. Anche qui, incappiamo in una quantità di topos da film: il soldato che da solo in città ha bisogno di compagnia, la soldatessa sexy, l’amante che fa perdere la testa ad un bravo padre di famiglia.

Ma Melania è donna del sud – come testimoniano il nero corvino di occhi e capelli e le forme generose – ed a fare la moglie cornuta non ci sta. Dopo lo sfogo in famiglia, il padre ed il fratello di lei chiamano a rapporto il Parolisi per un chiarimento. Me lo immagino: “Quello che è stato è stato, tutti siamo uomini, ma mo’ basta. Divertiti pure se vuoi, ma non distruggere la famiglia”. Anche qui per tutti noi è facile immaginare la scena alla luce dei tanti film che ci hanno descritto il peso che gelosia e famiglia hanno al Mezzogiorno.

A questo punto proviamo ad astrarci dalla cronaca nera ed immaginiamo davvero di avere a che fare con una fiction; proviamo così ad immaginare un finale coerente con uno di questi modelli di racconto visti sopra

  • Se la storia fosse un b-movie anni 70 in stile Edwige Fenech  avremmo un Happy End grottesco e piccante. Per esempio: la soldatessa diventa la casta fidanzata del fratello ed il marito è costretto a rigar dritto dalla moglie meridionale.
  • Un dramma della gelosia in salsa meridionale ci farebbe di certo vedere del sangue scorrere. Lunghi coltelli a serramanico sarebbero diventate armi del delitto. A commettere l’omicidio sarebbe potuta essere la moglie o i suoi familiari, mentre la vittima sarebbe stata certo la soldatessa.
  • Un horror pulp in stile americano, infine, avrebbe visto la morte violenta della moglie, per mano della soldatessa o del caporale. O, forse, di entrambi.

Le ultime immagini viste in Tv raccontano, però, di Ufficiali di Carabinieri, di dichiarazioni di avvocati ed esiti di esami autoptici pieni di termini tecnici. Forse, a meno di nuovi sviluppi, il caso mediatico dell’omicidio di Melania Rea sta andando a spegnersi. Tutto dipenderà dal verificarsi o meno dell’omicidio dell’estate: quello che accompagna ogni anno le file ai caselli stradali e le letture sotto gli ombrelloni. Se si dovesse verificare – speriamo di no – in poche settimane il caso di Melania finirà negli archivi.

Agli antipodi della fiction, nella realtà, questo caso lascia solo tristezza. Una donna di 29 anni è morta in modo atroce, suo marito è accusato di esserne l’assassino, una bimba di 2 anni è rimasta sola. 

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