Il primario Giorgio Montanari ucciso nel 1981: svolta dopo 42 anni, indagato il padre di un paziente
A distanza di 40 anni dall'omicidio del professor Giorgio Montanari, direttore della clinica ostetrico ginecologica del Policlinico di Modena, è arrivata una possibile svolta. Il caso è stato riaperto, dopo che la Procura ha iscritto nel registro degli indagati il padre di un bambino che all'epoca era stato in cura presso l'ospedale, riportando gravi danni a seguito di un parto difficile, come si legge su Il Resto del Carlino.
Secondo le indagini, condotte dalla squadra mobile di Modena, diretta da Mario Paternoster, il movente dell'omicidio sarebbe da ricercare proprio in quei danni riportati dal piccolo che l'uomo indagato avrebbe attribuito all'operato del personale dell'ospedale e a Montanari. Per arrivare a questa ipotesi, gli investigatori hanno riesaminato i documenti dell'epoca e le cartelle dei pazienti, tra cui anche il fascicolo del caso riemerso di recente.
Le indagini dell'epoca
Gli agenti hanno anche ascoltato molti dei sanitari che lavoravano o conoscevano il primario, anche se quella della vendetta da parte del genitore resta al momento la pista più plausibile. Il professor Montanari aveva ricevuto all'epoca diverse lettere di minacce e proiettili, ma non erano emerse prove che confermassero altre ipotesi, prese in considerazione al momento dell'omicidio, come quella professionale.
Nel 2020 era stata trovata una pistola ritenuta simile a quella utilizzata per commettere l’omicidio, svenduta all’asta dall’ufficio Corpi di reato. L'ex procuratore capo Paolo Giovagnoli aveva deciso di riaprire il caso, poi nuovamente naufragato.
La vedova del primario, Anna Ponti, 93 anni, che in tutti questi anni ha sempre cercato di arrivare alla risoluzione del caso, si è rivolta alla criminologa Antonella Delfino Pesce per trovare qualche prova sfuggita agli inquirenti e l’indagine è ripartita dalle cartelle cliniche.
L'omicidio del professor Montanari
L'omicidio del primario risale all'8 gennaio 1981, quando Montanari, 51 anni, appena uscito dall’ospedale, era stato raggiunto da 7 colpi d'arma da fuoco, esplosi da una calibro 45. L'uomo si era appena messo alla guida del suo Maggiolino per rientrare a casa dopo una giornata di lavoro.