Il prezzo della benzina a livelli record e a Roma la Finanza scopre pompe truccate

Ancora una volta è record del prezzo della benzina, sempre più vicina alla soglia dei due euro: nella settimana di Pasqua, quando gli italiani tendono a spostarsi per raggiungere le mete turistiche, è il prezzo del carburante a modificare i programmi di tanti che finiscono per evitare i lunghi spostamenti e privilegiare le gite fuori porta. Il Codacons commenta così, infatti, gli ultimi ritocchi dei listini che avranno appunto come conseguenza uno stop ai viaggi durante i giorni di vacanze degli italiani. Non solo: secondo Coldiretti ad oggi il costo di un pieno di benzina di un’automobile di media cilindrata raggiunge i 95 euro superando così la spesa media che una famiglia italiana spende per la preparazione del pranzo pasquale. Dati che preoccupano sempre più e che agitano le associazioni dei consumatori che a gran voce chiedono di avviare misure urgenti affinché questi quotidiani rialzi vengano contrastati.
Il nuovo record: benzina a 1.908 euro al litro – Quello di oggi è l’ultimo record del prezzo della benzina, con la media nazionale che si attesta a 1.90-1.91 euro al litro, con punte che sfiorano i due euro. A superare la soglia dei 1.90 euro sono i distributori Ip dove la verde ha toccato gli 1.908 euro al litro e quelli Shell, i cui prezzi sono aumentati a 1.903 euro al litro. Il diesel resta invece fermo a 1.783 euro al litro mentre il Gpl è sugli 0.884 euro al litro, infine si rileva un lieve aumento anche del prezzo del metano. I nuovi aumenti vengono segnalati da Staffettaonline che sottolinea come la corsa della benzina non accenna a fermarsi mentre il prezzo del gasolio non scende nonostante i ripetuti cali dei prezzi internazionali dei giorni scorsi.
E c’è chi specula sul caro benzina – Insieme al nuovo aumento del prezzo del carburante è arrivata oggi anche la notizia di una nuova frode ai danni dell’Erario e degli automobilisti attuata attraverso la manomissione di pistole e colonnine di erogazione di carburante. Dopo il caso di Padova, questa volta i finanziari hanno denunciato otto persone a Roma che lavoravano in un distributore sul Grande Raccordo Anulare e hanno sequestrato settantaquattro colonnine e pistole erogatrici accertando la vendita in nero di oltre 110.000 litri di carburante. L’operazione della Guardia di Finanza rientra nell’ambito di una serie di controlli nei confronti degli impianti stradali di distribuzione di carburanti atti a verificare il rispetto della normativa in materia di prezzi, corretto funzionamento degli strumenti di erogazione e della disciplina fiscale di settore.