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Cambiamenti climatici

Il petroliere alla guida di Cop28 nega il rapporto tra cambiamento climatico e combustibili fossili

In un video reso pubblico dal Guardian, il ministro degli Emirati Al Jaber, che guida i negoziati di Cop28, nega la necessità di abbandonare i combustibili fossili per evitare il riscaldamento globale (“nessuna scienza lo dice”) e afferma che smettere gradualmente di bruciare gas e petrolio porterebbe il mondo “all’età della pietra”.
A cura di Valerio Renzi
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Uno scoop giornalistico del Guardian in collaborazione con il Centre for Climate Reporting, potrebbe mettere anticipatamente la parola fine alle speranze, che una svolta positiva per il contrasto ai cambiamenti climatici possa arrivare dalla Cop28 in corso a Dubai. Il giornale inglese ha pubblicato oggi un video in cui il presidente della conferenza sul clima, Sultan Al Jaber, afferma che non esiste nessun risultato scientifico affidabile per il quale sia necessaria l'eliminazione dei combustibili fossili per limitare il riscaldamento globale entro 1.5° come previsto dagli Accordi di Parigi.

Inoltre il ministro dell'Economia degli Emirati Arabi Uniti, e Ceo di un'azienda petrolifera, nega qualsiasi possibilità di uno sviluppo sostenibile e afferma che “a meno che non si voglia riportare il mondo nelle caverne”, rinunciare ai combustibili fossili è impossibile. Le dichiarazioni di Al Jaber sono state fatte nel corso di un incontro online lo scorso 21 novembre, quando ha risposto in modo piuttosto arrabbiato alle domande di Mary Robinson – presidente di The Elders, organizzazione non governativa fondata nel 2007 da Nelson Mandela. Robinson è stata inviata speciale delle Nazioni Unite per il cambiamento climatico.

Più precisamente le parole di Al Jaber sono state: “Ho accettato di venire a questo incontro per avere una conversazione sobria e matura. Non intendo in alcun modo aderire ad alcuna discussione che sia allarmistica. Non esiste alcuna scienza, né alcuno scenario, che affermi che l’eliminazione graduale dei combustibili fossili sia ciò che permetterà di raggiungere l’1,5°C”. Una posizione non solo in netto contrasto con quella dell'Onu e del suo segretario generale Antonio Guteress, ma anche dalle ricerche degli scienziati di tutto il mondo, raccolte e organizzate dall'IPCC nei suoi rapporti.

Di fronte a Robinson che lo incalzava sul suo conflitto d'interessi, tra essere ministro di uno stato che basa la sua ricchezza sul petrolio e addirittura Ceo di un'azienda petrolifera, e guidare la conferenza per il cima, Al Jaber ha perso la pazienza: "Per favore aiutami, mostrami la tabella di marcia per l’eliminazione graduale dei combustibili fossili che consentirà uno sviluppo socioeconomico sostenibile, a meno che tu non voglia riportare il mondo nelle caverne”. Argomenti, quelli dell'uomo che oggi guida Cop28, che sembrano ripercorrere quelli delle lobby del combustile fossile e essere tangenti a certi temi ricorrenti del negazionismo climatico, non sono certo un buon auspicio per la dichiarazione finale della conferenza in corso a Dubai, dove molti paesi si aspettano che vengo espressa con chiarezza la necessità di chiudere per sempre l'era dei combustibili fossili.

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