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Il caso del prof aggredito a Bari dopo una nota: “Atteggiamenti mafiosi”, ma la preside lo accusa

“A scuola vige l’anarchia con atteggiamenti da parte degli alunni di tipo mafioso”, così il prof dell’istituto Maiorana di Bari che ha denunciato di essere stato aggredito dopo aver messo una nota a una alunna. Diversa la versione della preside.
A cura di Susanna Picone
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Immagine di repertorio
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La vicenda legata al docente di diritto Vincenzo Amorese assume contorni sempre meno chiari. Il professore, che ha denunciato di essere stato aggredito dopo aver messo una nota disciplinare a una studentessa entrata in ritardo all'Istituto Majorana di Bari, conferma di aver fatto solo il suo dovere di docente, ma intanto è intervenuta anche la preside della scuola che non sembra schierarsi dalla parte del prof.

Il docente di Diritto ed Economia del Majorana di Bari ha parlato oggi nel corso della trasmissione televisiva di Rai2 "Ore 14" affermando di non voler più "mettere piede" in quella scuola. "Ho fatto solo il mio dovere di docente. Avrei avuto atteggiamenti non consoni, fatto atti osceni, cosa che è lontana dalla verità ed è impossibile immaginare per un tipo come me che è stato lì solo 2 settimane", le parole del professore.

Che ha aggiunto: "Con una utenza di quella risma è impossibile calcare la mano più di tanto, perché non sono ricettivi, sono abituati a fare i cavoli loro. In quella scuola vige l'anarchia, con atteggiamenti da parte degli alunni di tipo delinquenziale, mafioso". E ha spiegato che "più che assumere un minimo di autorevolezza" e usare strumenti "come sanzionare alunni che disturbano" non poteva fare.

La preside della scuola di Bari, Paola Petruzzelli
La preside della scuola di Bari, Paola Petruzzelli

Alle trasmissione di Rai2 è intervenuta però anche la preside della scuola di Bari, Paola Petruzzelli, che ha difeso gli studenti che, a suo dire, "non sono mafiosi". "I miei alunni non sono mafiosi. Mi amareggia molto quello che ha detto il professore dei nostri alunni. I nostri ragazzi lavorano dall'età di 16 anni e molti di loro mantengono le famiglie", così la dirigente scolastica dell'Istituto di Bari.

"Sono ragazzi come tutti gli altri, forse un po' più abituati alla praticità di conoscere le persone che incontrano in maniera più veloce", ha aggiunto con riferimento "ad altri che vivono magari delle situazioni più protette". Nella sua ricostruzione la dirigente ha detto che la studentessa che ha ricevuto la nota, effettivamente, dopo l'episodio "avrebbe chiamato il suo fidanzato" che "ha mandato due suoi amici" i quali per entrare a scuola "hanno spinto chi sorvegliava" l'ingresso. "Io le indagini le ho fatte", ha detto ancora la preside.

Secondo alcuni studenti potrebbero esserci state "occhiate fuori luogo" da parte del professore e questa versione sarebbe confermata dalla stessa Petruzzelli, che ha raccontato che ciò che è emerso sarebbe molto diverso dalle dichiarazioni del professore. Si parla di atteggiamenti "non consoni". Intanto il docente, oltre a respingere le accuse, sembra avere le idee chiare: "Io in quella scuola non ci metto più piede".

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